Se le bombe paion lontane. E scordiamo la follia umana

L’editoriale di Marco Tavazzi sulla situazione USA-Corea del Nord

L’escalation di minacce reciproche e l’esibizione di muscoli cui stiamo assistendo, dalla tranquillità borghese delle nostre case, con la passività tipica di chi guarda la televisione o scorre le notizie su dispositivi portatili, potrebbe lasciarci del tutto indifferenti.

Uno dei problemi della nostra società è l’indifferenza, dovuta al filtro mediatico con cui siamo abituati ad apprendere le notizie. In maniera distaccata, come fosse una fiction.

Quello che sta accadendo invece oggi tra Usa, Corea del Nord e le altre superpotenze militari dovrebbe come minimo accenderci un campanello d’allarme. Sono lontani i tempi in cui la Guerra Fredda ci faceva vivere in uno stato d’ansia e paura. Siamo forse convinti che sarebbe assurdo che qualcuno possa dare il via ad una guerra atomica, perché sappiamo bene che nessuno potrebbe mai vincerla e tutti perderebbero. Ma questi ragionamenti hanno una lacuna: non tengono conto della follia e del delirio di onnipotenza che contagiano spesso chi si trova al comando. Giusto l’altra sera ho rivisto “Il dottor Stranamore”, opera emblematica del grande Stanley Kubrick. Se spesso guardiamo la realtà come fosse una fiction, ci sono film che invece, anche grazie alle esagerazioni grottesche, mettono in evidenza i rischi della realtà.