Tornano i “Pomeriggi Teatrali”: quattro date da non perdere

Prossimo appuntamento il 12 novembre all’Openjobmetis con “Il Fu Mattia Pascal”

Cinque pomeriggi, da ottobre a marzo, tutti da gustarsi in teatro a partire dalle 16.30. Ricomincia così la rassegna “Pomeriggi Teatrali” diretta da e ospitata al teatro di Varese Openjobmetis per quattro imperdibili appuntamenti: 22 ottobre “Qui Città di M.” (ATIR Teatro Ringhiera Milano), 12 novembre “Il Fu Mattia Pascal” (Teatro Lieve Vercelli), 14 gennaio “Carmen” ( Teatro Blu, Cadegliano), 4 febbraio “Il Barbiere di Siviglia” ( Teatroimmagine, Venezia) e 11 marzo “Monologues Kermesse”.

Un programma vario, quindi, per provenienza e contenuti: si parte con “Qui città di M.”, spettacolo di con per la regia di , prodotto da ATIR TEATRO RINGHIERA di Milano per poi finire l’11 marzo con “Monologues Kermesse” per la regia di , che vedrà in scena gli attori di tre importanti scuole teatrali della città (Accademia Paolo Franzato, STCV Scuola Teatrale Anna Bonomi , Splendor del Vero e Scuola Teatro Varese).

Un breve sguardo ai primi due spettacoli che apriranno il sipario: nel primo si parla di una città, dell’amore e odio verso di essa e degli uomini e donne che vi vivono. Quanto apparteniamo alle nostre città e quanto “siamo” le nostre città? Attraverso un monologo per sette personaggi, lo spettacolo porta alla scoperta di Milano e di sé stessi, alla scoperta di una città (madre) dove il figlio cittadino sembra aver perso i cinque sensi: un luogo dove non si ascolta, non si vede, non si respira. Soprattutto un luogo dove può accadere di tutto e dove ambienta questo suo giallo teatrale.

Qui città di M. è quindi un rebus da risolvere e uno spettacolo tutto da scoprire. Non vi resta che mettervi comodi in teatro. Il secondo appuntamento porta invece in scena Pirandello con il celebre, e sempre attualissimo “Il Fu Mattia Pascal” del Teatro Lieve di Vercelli. Tra ironia e drammaticità, ritorna a fuoco un tema che mai come oggi è al centro di riflessioni e discussioni: quello dell’identità. Tra Web e social Media, i personaggi pirandelliani non sono mai stati così vicini al pubblico come in questo momento.

Lo sguardo dello spettacolo è contemporaneo e paradossale, terreno fertile e accattivante per la leggerezza interpretativa di , perfetto nel restituire non solo gli smarrimenti del protagonista in modo disincantato, ma anche i colori e le sfaccettature dei vari personaggi che si avvicendano nella storia.