Voltare pagina: Derby pari, applausi e striscioni

Varese-Varesina finisce 0-0 senza emozioni. Biancorossi più volenterosi: la squadra viene applaudita. C’è invece ancora rabbia (in particolare della Curva) verso la società: Basile, Taddeo e Merlin nel mirino

In un Franco Ossola gelido per la temperatura e il vento, Varese e Varesina si accontentano di uno 0-0 che non fa male a nessuno e che permette ad entrambe di proseguire quasi a braccetto in classifica.

Presenti allo stadio Sauro e Fulvio Catellani, seduti in tribuna vicino al proprietario Paolo Basile che è stato nuovamente contestato dalla Curva Nord (rappresentata da uno sparuto gruppo), che nella ripresa ha srotolato una serie di striscioni. Nel mirino della critica anche il direttore sportivo Alessandro Merlin.

Ma andiamo con ordine, partendo dalla partita, che in realtà non ha regalato grossi spunti di riflessione: un punto a testa nell’ultimo impegno dell’anno e del girone di andata, che permette al Varese di Tresoldi di salire a quota 24 punti e alla Varesina a 23. I biancorossi padroni di casa hanno anche espresso un bel calcio a tratti, veloce nei fraseggi e nelle ripartenze, ma hanno pagato l’assenza di un centravanti di ruolo come d’altronde anche nelle precedenti uscite. Si spera che ora il mercato degli svincolati possa regalare al Varese qualche punto di riferimento offensivo in più perché il tenace Lercara, comunque positivo, non ha il peso per sostenere da solo un reparto. Proteste accese nel finale per il Varese, a seguito di un destro di Paolo Arca deviato da un braccio apparentemente lontano dal corpo, ma giudicato non da rigore.

La Varesina non ha brillato in maniera particolare, non rendendosi mai pericolosa, quasi come se lo 0-0 fosse davvero il risultato cercato al Franco Ossola. Deludente, se volessimo riassumere in una sola parola, il pomeriggio della formazione di mister Marzio.

Nella ripresa, come detto, la scarna rappresentanza della Curva Nord riapre il fronte della contestazione: prima uno striscione eloquente, “Basile Vattene”, seguito da altri tre messaggi su tela. “Di promesse, burloni e chiacchieroni, ci siamo rotti i co….”; “Di Taddeo ti sei fidato, questo è il risultato”, “Merlin, facci una magia: sparisci”. Dopo alcuni cori di delusione, gli ultras hanno abbandonato il settore a più di venti minuti dal termine, lasciando appesi e ben in vista gli striscioni. Basile, scuro in volto, ha lasciato il suo posto al fianco di Sauro Catellani in tribuna solo pochi minuti più tardi.

Nota di colore simpatica, concedetecela: a inizio partita tra i distinti è spuntato un piccolo striscione con scritto “Noi mangiamo Giovanni Rana”, chiaro riferimento al raviolificio Lo Scoiattolo della famiglia Di Caro, proprietaria della Varesina. Tra la rabbia finale dei tifosi della tribuna nei confronti dell’arbitro, si chiude l’ultima partita di un 2017 calcistico che resterà alla storia in negativo: prima che si chiuda l’anno e prima del Natale, però, c’è ancora margine e tempo per risollevare la situazione societaria e darle una svolta. In tempi di magra, sarebbe un regalo gradito.

(4-3-3): Bizzi; Fratus, Rudi, Ferri, Arca; Morao, Monacizzo, Palazzolo; Melesi (dal 20’ st Battistello), Lercara, Zazzi (dal 37’ st Ba). A disposizione: Frigione, Ghidoni, M’Zoughi, Ba, Balconi, Marcinnò, Mauro. All. Tresoldi.

(4-3-2-1): Vaccarecci; Tino, Milianti, Albizzati, Leotta (dal 46’ st De Min); Martinoia (dal 33’ st Menga), Morello, Osuji; Broggi (dal 33’ st Vitulli), Giovio (dal 13’ st Franzese); Shiba. A disposizione: Del Ventisette, Ghidini, Boldini, Deodato, Castelli. All. Marzio.

: Pascarella di Nocera Inferiore (Micalizzi di Palermo e Fine di Battipaglia).


– Spettatori: 1100. Ammoniti: Martinoia, Monacizzo, Morao, Ba, Milianti. Angoli: 2-3; fuorigioco: 7-2; tiri (in porta): 6 (2) – 3 (2); falli: 15-11; recupero: 1’ + 4’.