Renzi frena sulla scuola Varate solo le linee guida

Ddl rinviato al Cdm di martedì. Il premier: «Niente passi indietro Ok alle coperture per i precari»

Nessun ddl sulla scuola, tantomeno il decreto legge più volte annunciato da Renzi e poi rinfoderato già lunedì in serata. Il Consiglio dei ministri di ieri ha partorito un “topolino”: sono state illustrate soltanto le linee guida degli interventi per la scuola. L’esame del ddl é rinviato a un successivo consiglio dei ministri, probabilmente già martedì.

«Basta con questa storia di noi “dittatorelli”. Stiamo lavorando a un cambiamento radicale, ma vogliamo coinvolgere maggioranza e opposizioni». Questo, in sostanza, il ragionamento che ha fatto il presidente del Consiglio Renzi ai suoi collaboratori. Il premier, rinunciando già lunedì a intervenire col decreto, vuole dare un messaggio al Parlamento, riprendendo lo spirito delle dichiarazioni delle opposizioni e del presidente della Repubblica. Se tutti saranno rispettosi e attenti, se non ci sarà ostruzionismo, allora, prevede il capo del Governo, le ragioni di urgenza saranno rispettate dal normale dibattito parlamentare.

Ieri mattina il premier ha avuto un incontro di un’ora e mezza a Palazzo Chigi col ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini. Sul tavolo le varie ipotesi, compreso un decreto legge finalizzato all’assunzione dei precari. «Non è all’ordine del giorno un decreto legge», aveva confermato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, arrivando a Palazzo Chigi prima del Cdm, iniziato con 40 minuti di ritardo perché Renzi era impegnato in videoconferenza con Obama, Merkel, Hollande, Cameron e Tusk sull’Ucraina.

«Non c’è alcun rischio che slittino le procedure di assunzioni del personale a far data dall’1 settembre 2015» e «non c’è alcun passo indietro del governo», ha detto Renzi nella conferenza stampa al termine del Cdm. «Vorrei essere chiaro: la Giannini ha introdotto il testo, ai colleghi è stato consegnato perché lo studino, e si concluderà al prossimo Cdm di martedì prossimo». Ma per Renzi «il dibattito di queste ore è surreale: quando facciamo da soli siamo dittatorelli, quando apriamo al dibattito siamo ritardatari…». Non ci sono problemi di copertura per le assunzioni dei precari della scuola, ha assicurato poi:. «Per chi dice c’è un problema di denari, si legga l’articolo 3 della legge di Stabilità: c’è un miliardino di euro che abbiamo messo da parte per questo, e diventano 3 miliardi nel 2016».

«Ci sono le condizioni per cui il Parlamento in un arco di tempo sufficiente, ma non biblico – ha auspicato – possa legiferare senza la necessità da parte del governo di utilizzare strumenti di urgenza. Quindi facciamo una scommessa: lanciamo la palla al Parlamento che dovrà valutare e decidere se e come procedere in tempi sufficienti a un confronto serrato e sereno ma non con ostruzionismo che blocchi l’immissione in ruolo» degli insegnanti precari.