La Varese seduta sugli sci è una valanga di emozioni

Ski tour - Volata finale della manifestazione itinerante dell’associazione che insegna la disciplina del monosci

Hanno vinto tutti i protagonisti della penultima tappa dello Ski Tour coordinato dall’associazione Freerider Sport Events di Varese. Alla terza edizione della “Teleflex Winter Cup” hanno partecipato 67 tra sciatori seduti più e meno esperti, operatori, volontari, famigliari e sponsor, sotto il cielo azzurro di Bormio 2000 con un sole da isole tropicali e un’aria da respirare a pieni polmoni. L’ultimo appuntamento del 2016 con lo Ski Tour targato Freerider Sport Events è in programma nella prima settimana di aprile a Madonna di Campiglio.

A Bormio i monosci erano 27 in un plotone di oltre 100 persone presenti , nella giornata che ha preceduto quella conclusiva di domenica con la consegna dei diplomi e un concerto dal vivo sul belvedere di Bormio 2000 del gruppo gaviratese “Double Face”. «Le richieste di partecipazione al nostro ski tour sono in continuo aumento – racconta il Maestro di sci responsabile tecnico della Freerider Nicola Busata – facciamo già molto è considerando che nessuno di noi lo fa di lavoro sarebbe impossibile pensare a qualcosa di più. All’inizio eravamo noi a dover contattare ospedali e associazioni per promuovere la nostra attività. Oggi è di regola il contrario. Una condizione che se da una parte ci riempie d’orgoglio dall’altra ci spiazza per la mancanza del tempo libero necessario per aumentare le tappe e gli appuntamenti».

«Beh quello sì. Ogni anno per eventi o località non è mai uguale al precedente. Per due edizioni siamo addirittura sbarcati in Sicilia vivendo giorni indimenticabili sulle piste dell’Etna. Altri punti fermi sono la tappa di Bormio, per la qualità delle strutture alberghiere e l’amicizia con il direttore degli impianti e quella conclusiva a Madonna di Campiglio dove siamo accolti e coccolati da tempo».

«Si perché oltre a dare la possibilità a chiunque di imparare a sciare da seduti cresce la collaborazione con alberghi e impianti per disporre al meglio l’ambiente in tema di accessibilità. Un servizio che torna utile a partecipanti e operatori che partecipando alle nostre tre giorni hanno poi la possibilità di scegliere dove e quando andare a sciare in assoluta autonomia».

«Tra il lavoro, la famiglia e lo ski tour, durante la stagione non c’è il tempo materiale di pensare ai numeri che muoviamo. I numeri li facciamo alla fine della stagione per riuscire a coprire i costi! Quello del budget è l’unico tasto dolente di questa fantastica attività intrisa di passione e amicizia. Ogni anno partiamo da zero ma alla fine, grazie soprattutto ad un’azienda come Teleflex, paghiamo tutto e tutti per la nostra soddisfazione e di chi dà una mano materialmente e ci sostiene, diventando inevitabilmente prima di tutto amici».