«Santa Maria. Il santuario che è crocevia dell’anima»

Il Prevosto Monsignor Pagani ci illustra il forte legame tutt’oggi esistente con la città

«Santa Maria, crocevia dell’anima. In tante case a Busto è ancora appesa l’immagine della Madonna dell’Aiuto». Il Prevosto Monsignor Pagani ci illustra perché è così sentito questo legame con il Santuario di Santa Maria.


Nel maggio 2017, festeggiamo i 500 anni dall’inizio della costruzione della Chiesa di Santa Maria di Piazza, con il centro nella giornata del 14 maggio. Un evento significativo sia per la vita religiosa e spirituale della città, sia anche per la comunità civile.


Per la vita spirituale, perché in questo Santuario giungono persone da tutte le parrocchie, e trovano qui il luogo dove confidare nella Madonna per le sofferenze, le prove e le fatiche che attraversano nella vita. Perché la Madonna dell’Aiuto si caratterizza come quella figura spirituale in grado di ascoltare le cose più profonde dei cuori. Da Santa Maria passano centinaia di persone ogni giorno, non sembra ma è così, anche perché si trova in un luogo strategico della città, dove la gente si ferma per una preghiera e poi esce. Un po’ come un crocevia indispensabile dell’anima che è un tesoro prezioso per tutti. Però è anche un luogo di grande rilevanza civile, perché intorno alla Chiesa in altre epoche si costruiva anche il vivere cittadino, le relazioni, i progetti, le speranze.

Certamente, questo evento può favorire una collaborazione tra il mondo ecclesiastico e civile, anche perché ambedue hanno a cuore la bellezza della vita fraterna e sociale, lo sviluppo delle persone e del gusto della vita. Oggi la società non è più cosi integrata al punto da confondere i piani, ma va alla ricerca di luoghi e momenti comuni che possano essere un luogo di convergenza per il bene comune di tutti. Ho sempre trovato grande disponibilità da parte civile e la offro volentieri dal punto di vista ecclesiale perché ogni persona possa riflettere interiormente sul senso della vita, che sia credente o non credente.

Mi sono accorto subito che questo era un luogo significativo più grande della realtà della Parrocchia di San Giovanni. Guardando nella storia, quando la vita di un popolo incontra qualche difficoltà particolare, ritrova nella fede un luogo antropologico concreto, e quindi si è visto in questo Santuario della Madonna un luogo significativo perché Maria, Madre del Signore, venga in aiuto alla nostra fragilità e debolezza. Poi dovremmo scavare nella storia, per vedere quali siano state le circostanze più significative, carestie, pestilenza, crisi economiche o difficoltà sociali, che hanno portato tutta la popolazione a pregare per questa Madonna, diventata Madonna dell’Aiuto. E in tante case, l’immagine è ancora appesa. Ecco perché dobbiamo riflettere su come questa celebrazione possa costituire un evento simbolico per il bene di tutti.