«Unisce dimensione religiosa e civile Nella tradizione più vera della città»

Il testimone della cura del Presepe più bello di Busto da tre anni è passato all’associazione “Amici di Alessandro Colombo”

“Apparve una luce…”: il Presepe illumina piazza Santa Maria. E fa del bene, grazie all’impegno degli Amici di Alessandro Colombo. «Unisce la dimensione religiosa e civile, come nella tradizione più vera di questa città» la benedizione del Prevosto di Busto Arsizio, monsignor Severino Pagani.

Le luci del suggestivo Presepe di piazza Santa Maria si sono accese martedì dopo il concerto di Natale nel Santuario del coro polifonico Laus Deo, con la direzione di Gabriele Mara e l’organo suonato da Isaia Ravelli. Opera per trent’anni dell’associazione “Quelli del ‘37”, i coscritti della classe 1937, il testimone della cura del Presepe più bello della città da tre anni è passato all’attivissima associazione “Amici di Alessandro Colombo”, fondata nel 2011 dai genitori Annamaria Barazzoni e Francesco Colombo e dai tanti amici del giovane bustocco scomparso in un tragico incidente in moto.

Da allora l’associazione si propone, attraverso il ricordo della figura di Alessandro e all’insegna del motto «Guida la tua flotta, Ale!» riportato anche davanti al Presepe, di «trasmettere un sorriso, la fiducia e la speranza a chi l’ha perduta e a chi ne ha più bisogno», in particolare attraverso la beneficenza. Lo hanno fatto di recente, donando (anticipando i fondi poi raccolti grazie alle due serate dei Legnanesi al teatro Sociale) l’attrezzatura per mettere in funzione un ambulatorio di emergenza ad Arquata del Tronto, uno dei luoghi più colpiti dal terremoto nel Centro Italia. E lo fanno anche questo Natale con il Presepe di piazza Santa Maria, il cui ricavato viene destinato ai bisognosi di Busto con la collaborazione del gruppo Alpini e ad un progetto da realizzare con Freerider Sport Events (associazione sportiva che permette alle persone disabili di praticare sport sulle nevi). Videosorvegliato, dopo che due anni fa qualche ignoto vandalo fece sparire la statuetta di Gesù Bambino nella notte di Santo Stefano, e da sempre fotografatissimo, il Presepe in piazza Santa Maria è ormai un emblema del Natale di Busto. «Illumina la città e ci dà speranza, unendo la tradizione religiosa e civile nell’essenza più vera della nostra città – commenta monsignor Pagani – Busto è una bella città, e noi dobbiamo gioire per le cose belle, per chi governa la città e per le tante associazioni come gli Amici di Alessandro Colombo che si danno tanto da fare per una convivenza più bella e più arricchita dalle arti e dalle espressioni di umanità».