Referendum svizzero: le imprese rischiano davvero

Presa di posizione di Confartigianato. «Convocare con urgenza il Tavolo di lavoro in Regione Lombardia»

Il Canton Ticino si è appena espresso contro i frontalieri con il 58% di voti a favore del “sì”. Secondo Confartigianato ancora una volta – dopo la vicenda della Legge Imprese Artigiane (Lia) che ha gravato di ulteriori costi le imprese italiane (la data ultima per l’iscrizione all’Albo è fissata al 1° ottobre) – si verificheranno discriminazioni o violazioni delle norme che tutelano i lavoratori e le aziende italiane, a partire dagli accordi bilaterali tra UE e Svizzera a tutela della libera circolazione dei lavoratori.

Davide Galli, Presidente di Confartigianato Imprese Varese, sottolinea da subito come «l’urgenza degli interventi sia da inserire nell’agenda anche dei parlamentari varesini che possono e devono affrontare la questione in modo deciso e concreto. Per evitare ulteriori problemi a chi basa la propria economia sul lavoro e sul fatturato in Canton Ticino».

Confartigianato Lombardia, con Confartigianato Imprese Varese e Confartigianato Imprese Como esprime dunque la propria preoccupazione: «Crediamo sia fondamentale continuare il dialogo avviato da Regione Lombardia, che potrebbe proseguire con l’attivazione di un Tavolo permanente di lavoro sul frontalierato. Confartigianato è a disposizione per portare il proprio contributo – afferma Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Lombardia – Non si può pensare di affrontare questo problema senza rafforzare quella collaborazione che vede il nostro sistema al fianco della Regione per dare sicurezze, benefici e garanzie alle imprese. Ricordiamo, infatti, che è proprio questa sinergia ad avere aiutato le aziende ad uscire dalle complessità burocratiche della Legge Imprese Artigiane. Ci auguriamo che il risultato di questo referendum sia più emotivo che razionale e che, dunque, non porti ad alcuna conseguenza, ma non possiamo abbassare la guardia su un tema così importante».

«Tra quei 63mila e più frontalieri che ogni giorno passano il confine ci sono, secondo i nostri calcoli, circa 5mila imprenditori e oltre 10mila lavoratori che arrivano soprattutto da Lombardia e Piemonte – prosegue Massetti – Una cosa è certa: non si può attendere, per il bene delle imprese e dei lavoratori. Ed è importante che Regione Lombardia, Governo italiano e Unione Europea lavorino insieme per superare questa criticità. Sarà premura di Confartigianato tenere monitorata la situazione e mettersi a disposizione per un confronto costruttivo con tutti coloro che in questa vicenda avranno un ruolo prioritario».