La casa è perfetta, ma Riccardo ha molte domande. Qual è il trucco?

Esistono domande che non si ha occasione di porre, come quella che Riccardo vorrebbe fare alla donna dai capelli bianchi e lo sguardo di disappunto che lo fissa dalla parte opposta della strada. Seduta sul suo portico, ogni tanto abbassa il giornale e lo scruta mentre lui percorre il perimetro del giardino col rasa erba.

Lazzati avrebbe molte altre domande che vorrebbe porre, ma a Lorena. Perché ha così fretta di vendere una casa in perfetto stato? Perché è disposta a cederla per una somma di gran lunga inferiore al suo valore dopo essersi trasferita lì solo tre mesi prima? Qual è il trucco?

Sarebbe sciocco da parte sua non pensare che ce ne sia uno, dopotutto non c’è nulla in quella casa che abbia senso.

Suo nipote ha visitato la casa per quasi tutta la settimana, rileggendo tutta la documentazione relativa all’immobile ed alle ristrutturazioni. È semplicemente perfetta. Nessun errore, nessun cavillo. Sembra quasi che la proprietaria abbia deciso di disfarsene come fosse una camicia fuori moda, tutto qui.

«Vuole della spremuta?».

La signora Bernardi sta posando una brocca sul tavolino rotto a fianco alla catasta dei mobili che si trovavano in cantina e che ieri Riccardo e Lorena hanno portato in giardino.

«La ringrazio. Lorena si unisce a noi?»

«Ci raggiunge fra poco».

La maglietta aderisce al petto sudato, mettendolo a disagio davanti alla donna. Lei gli è parsa subito una versione moderna della nonna di Cappuccetto Rosso. L’ha conosciuta che indossava un grembiule e in una settimana non ricorda di averla mai vista senza. Incredibilmente servizievole, offre cibi e bevande a intervalli regolari. A stonare con questa immagine è la sigaretta che fuma ogni giorno alle sette di sera. Sarà per il viso da cartone animato, ma a Riccardo non piace vederla fumare.

«Grazie signora».

«Sciocchezze».

Quando Lorena arriva, gli occhi rossi s’intonano con la maglietta di una taglia di troppo che sta indossando.

«Tutto bene?».

«Si si, non si preoccupi, è solo la polvere».

Se Riccardo non stesse guardando Lorena, coglierebbe la smorfia di disapprovazione della signora Eulalia Bernardi, che non ha mai amato le menzogne.

Lorena si versa un bicchiere di spremuta. «Domattina farò portare via tutta questa roba. Nemmeno sapevo che la cantina fosse piena, credo di non averci mai messo piede.» la sua risata si spegne prima ancora di iniziare.

«Vuole fermarsi a cena da noi signor Riccardo?».

È la signora a chiederlo, lasciando in imbarazzante silenzio la padrona di casa e l’ospite.

Riccardo balbetta una scusa, e con sottile malizia Eulalia s’informa se ci sia qualcuno a casa sua che l’aspetta. La domanda non riceve risposta, e Lorena si scopre distrattamente interessata ad averne una, ma decide di non indagare.

«Be’ il prato è finito. Vorrei vedere, se è d’accordo, le stanze di sopra, per fare la selezione dei mobili che terrei e quelli da dare via. Così li uniamo al resto che verrà recuperato domani.»

Lorena annuisce, ed educatamente lasciano la signora Bernardi da sola in giardino.

La casa, in una settimana, sta già cambiando aspetto. Più pulivano, più Riccardo si rendeva conto di come nessuno l’avesse fatto negli ultimi due mesi, o quasi. In cucina il pavimento aveva rivelato una serie di schegge bianche che si scoprirono essere parte del servizio da tavola; così come alcune stanze della casa – in realtà tutte eccetto la cucina, la camera da letto con annesso bagno ed il laboratorio – che presentavano uno spesso strato di polvere senza neppure un’impronta di piedi.

Lorena inizia ad aprire le porte una ad una.

Il laboratorio è l’unica stanza in cui non resterà nulla. Lì lei lavora, realizza bomboniere per un paio di servizi di catering di Varese. Il fatto che lavori in casa fa rimbombare i dubbi nella mente dell’ospite.

Come se nulla fosse, la padrona di casa supera una porta sulla sinistra per dirigersi verso quella in fondo al corridoio.

«E questa?»

«Quella no. È personale.»

La risposta è giunta calma e ferma, se non fosse per una strana nota, come di un vago fremito, nella voce di Lorena. Si volta subito e prosegue senza lasciare il tempo a Riccardo di porre altre domande.

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