Sua maestà Oct è la Ferrari per gli occhi

In ambito oculistico La Quiete ha dotato i suoi studi di uno strumento all’avanguardia per la diagnostica delle patologie della retina e per i controlli periodici, il cosiddetto follow up del paziente.

È operativo dallo scorso mese di luglio e a breve, come anticipato dal direttore sanitario dottor Mario Francesco Cecchetti, il reparto sarà ampliato e si potrà operare anche su strabismi e patologie retiniche.

Lo strumento diagnostico si chiama Oct, è la Tomografia a Coerenza Ottica, una tecnologia per la diagnostica delle patologie della retina per nulla invasiva: è simile agli ultrasuoni o alla risonanza magnetica, ma si utilizza una sorgente luminosa che permette di avere immagini molto dettagliate.
L’Oct Heidelberg Spectralis è da considerarsi la Ferrari degli apparecchi diagnostici in ambito oculistico, anzi, meglio: per intenderci è paragonabile alla tv in Hd rispetto a quella in bianco e nero.


Studia strato per strato la retina e la coroide sottostante con un’altissima velocità di acquisizione (fino a 40 mila scansioni al secondo) con cui si possono diagnosticare lesioni anche piccole o iniziali; la Tru Track™ Active Eye Tracking consente di ottenere una precisa corrispondenza punto per punto e riduce effetti del movimento dell’occhio; la tecnologia Slo, oftalmoscopia a scansione confocale laser, ne fotografa il fondo.
Per questo tipo di esami spesso ci sono liste di attesa importanti, mentre alla Quiete con tempistiche accettabili si riesce a eseguire una diagnosi fatta peraltro con un’apparecchiatura all’avanguardia.
«La degenerazione della retina colpisce mediamente persone adulte o anziani – spiega il dottor Paolo Barosi, chirurgo specialista di Oculistica – Ma in caso di ereditarietà o patologie, come il diabete, anche i giovani possono esserne colpiti. La retina è il rivestimento nervoso che è interno all’occhio, è come un tessuto fatto di fibre nervose».
«La parte centrale della retina si chiama macula è la zona deputata alla visione, per cui tutto quello che la coinvolge patologicamente si chiama maculopatia». Di queste patologie ce ne sono migliaia, ma le principali sono la degenerazione maculare legata all’età e l’edema maculare diabetico, insieme alle maculopatie da trazione vitreo-retinica e alla corioretinopatia sierosa centrale.

Quando serve fare un controllo? «Il problema principale che si riscontra è l’annebbiamento visivo e una visione distorta delle immagini, questi sono sintomi importanti – dice il dottor Barosi – e se si vedono per esempio linee “spezzate” ciò accade perché le lesioni crescono sulla retina o sotto e la deformano».
«È importantissimo notare difficoltà nel leggere, quindi vedere male da vicino. È una patologia a lungo andare molto invalidante. Se prendiamo in tempo queste patologie abbiamo buone possibilità di mantenere la vista o al massimo in casi più gravi di farla perdere più lentamente».