Vittime innocenti della sorte rovesciata

Fino ad una decina di anni fa nell’ambito dell’alta società uno degli argomenti gossipari più in voga era il soffermarsi a parlare degli “has been”, termine inglese che va a significare “qualcuno che è stato”…ricco e famoso e che non lo è più.

L’appellativo veniva pronunciato con una smorfia di sufficienza, vedi disprezzo, dalla congrega dei rich and famous. Oggi, gli “has been “ sono ormai legione. Ecco come cambia questa nostra società globale, sempre più in balìa di rovesci di fortuna.

E se prima gli stessi venivano considerati alla stregua degli appestati, condannati ad essere impietosamente isolati dalla società borghese, oggigiorno si sono talmente inseriti nel tessuto di questa sbrindellata collettività che ben pochi si permettono di fare un plissé, anzi: con un pizzico di superstizione, nella speranza di non andarne ad arricchire la già nutrita squadra, vengono accolti e aiutati. In effetti c’è ben poca ironìa da fare al riguardo.

La gran parte di loro sono vittime innocenti della sciagurata politica che impera in ogni dove senza distinzione alcuna. Ma pochi sembrano capire quanto possa essere devastante per coloro che, avvezzi magari fin dall’infanzia ad un determinato stile di vita dettato da una famiglia agiata, si ritrovano dall’oggi al domani a gambe all’aria. Una cosa è conquistarsi un posto al sole provenienti dal basso, tutt’altra è precipitare rovinosamente.

Rimarrà impressa nella mia mente l’immagine penosa e toccante che vidi anni fa in una stazione di metrò parigino. Un signore sulla sessantina, in giacca e cravatta, col capo chino che tendeva, seppur timidamente, un pezzo di cartone ove era scritto: j’ai faim, j’ai hônte, ho fame, mi vergogno. Quanti come questo “has been” oggi fanno parte della fila sempre più lunga davanti alle suore di via Luini per ricevere un piatto di minestra?

Quanti sono questi umiliati e offesi, vittime di una società irresponsabile e scellerata che ha distrutto un’intera generazione degli “anta” per ingrassare la coorte dei senza scrupoli e senza etica? Sono tanti, troppi e sarebbero loro a dover marciare verso il Quirinale a dimostrazione di quel che resta del Paese. Non certo i caciaroni a spasso con la “senatrice” offesa perché chiamata signora. E in effetti il caramba aveva ragione, signora lei certo non è…

Nicoletta Romano

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