A Gavirate il sogno a 5 cerchi per i remi più belli del mondo

Da giovedì a domenica 31 nazioni in acqua per le qualificazioni a Rio

Quanto sono grandi i tuoi sogni? Perché la questione, in fondo, è tutta qui. Quelli della Canottieri Gavirate, per esempio, sono piuttosto voluminosi oggi e in quanto a grandezza non scherzavano nemmeno 10 anni fa. Quando alcuni pionieri, erano i primi anni 2000, nei dintorni del Lido osarono farsi una domanda, armati di ferrea volontà ma posti davanti a un mondo impervio e totalmente inesplorato: «Si può mettere in barca un disabile?». Fu un po’ come chiedersi: «È possibile sognare?». La risposta – frutto di lavoro, abnegazione, inventiva e capacità di non arrendersi a difficoltà e problemi – è lì da vedere, magari facendo una capatina tra giovedì e domenica in quel tratto di lago che si specchia nell’Isolino Virginia.

Altrimenti detto Gavirate, capitale mondiale del Pararowing. Ieri, oggi e fino – almeno – al 2020, come ha statuito la Federazione Internazionale (Fisa), riconoscendo l’opera meritoria di chi al sogno di cui sopra ha creduto ciecamente. Per quattro giorni la Canottieri non solo ospiterà per la decima volta di fila l’International Pararowing Regatta, ma sarà il centro del mondo per chi – si ritorna sempre lì – sogna di partecipare alle paralimpiadi di Rio de Janeiro,

ospitando le gare di qualificazione alle stesse. Nel menù di un evento storico per il nostro bacino ci sono dunque atleti in arrivo da 31 nazioni, un’organizzazione che ha messo vicini istituzioni e sponsor illustri (a partire da quello principale: Openjobmetis), 100 volontari e l’inedita diretta televisiva sulla Rai per le finali di sabato e domenica.
«Dieci anni fa non ci avrebbe creduto nessuno – ha esclamato durante la presentazione di ieri il presidente della Canottieri Gavirate – Ma con il lavoro di (Grizzetti) e (Calabrese) siamo arrivati fino a qui, orgogliosi della qualifica di centro mondiale del canottaggio per disabili». L’ambizione ha guidato il passato e orienterà il futuro: «Sogno di portare a Gavirate un campionato del mondo – ha continuato Pomati – obbiettivo possibile solo con ulteriori adeguamenti della nostra struttura».
Dal sipario sulla manifestazione che si è alzato ieri a Ville Ponti è emersa anche la proficua sinergia di istituzioni e sponsor: Regione Lombardia, Provincia di Varese e Comune di Gavirate (presente il sindaco ) da una parte, Ubi Banca, Autolinee Varesine, Nuova Trebicar, Marelli e Pozzi, i commercianti del centro storico di Gavirate, Elmec, Pdc Consulting di Paola Della Chiesa ed Eolo dall’altra. Capitanati da Openjobmetis, main sponsor: «Non potevamo non esserci – ha detto l’amministratore delegato – Perché vogliamo essere al fianco di chi sogna Rio de Janeiro, perché noi stessi siamo nati da un sogno partito in via Carrobbio e arrivato fino alla quotazione in borsa. Quella di Gavirate è una sfida, condivisa da Openjobmetis che al suo interno ha una divisione chiamata “Diversity Talent”, dedicata proprio all’inserimento lavorativo dei disabili».

La Schiranna – dopo la tappa di Coppa del Mondo conclusasi domenica – passerà il testimone all’altra parte del lago: «Per Varese si è chiuso un ciclo di 5 anni – ha affermato il consigliere federale – Ora subentra Gavirate: per la nostra federazione è un onore che la Fisa l’abbia scelta». C’è chi, però, non si rassegna, tra sogni – ancora quelli – di mondiali e paralimpiadi (quelle del 2024 se verranno assegnate a Roma): normodotati o disabili, Schiranna o Gavirate, non importa. Basta che sia Varese.