Alla Elmec la tecnologia e il grande sport danno spettacolo

Ieri l’azienda varesina ha ospitato il campione di Enduro Matthew Phillips del team CH Racing

Quando sport fa rima con tecnologia non può mancare la Elmec Informatica di Brunello. Proseguono infatti le iniziative “Elmec 4 Sports”: dopo Nico Valsesia e il Team Orika Bike, dopo Jury Chechi e Bebe Vio e prima della festa dello sport del 16 giugno è toccato ieri a Matthew Phillips, campione in carica di Enduro e pilota di punta della CH Racing, tenere banco in una mattinata diversa dal solito per appassionati di motori e tecnologia. Sport, tecnologia e valori propri dell’azienda padrona di casa come la dedizione, l’impegno e il gioco di squadra.

Uno show di enduro per il pubblico presente ma anche il racconto di chi è e da dove viene il 23enne australiano della Tasmania, iridato in carica di enduro classe E2, una specialità fuori strada che è somiglia molto al rally in campo automobilistico: «Sono in Italia da cinque anni, ogni anno passo circa nove mesi qui a Varese e dintorni. Mi allontano solo per disputare le gare – ha raccontato il campione mondiale – Qui mi trovo benissimo,

non solo per il cibo anche se il vostro è davvero favoloso. Sono contento di vivere da queste parti» ha proseguito l’australiano adottato varesino. Ci sono stati anche momenti goliardici come quello in cui Phillips racconta il rapporto con i semafori: «Non li conoscevo, in Tasmania praticamente non ce ne sono, siamo così pochi che non servono. Andare a Milano per me è una giungla. Enduro unica passione? No, è una delle specialità della moto off-road ma a me piacciono anche tutte le altre, a partire dal cross».

Entusiasta della mattinata anche il presidente Rinaldo Ballerio, la Elmec fa del connubio sport-tecnologia uno dei propri punti di forza e prosegue le iniziative che, per dirla come i latini, promuovono una mens sana in corpore sano.

E se i profani presenti all’evento storcono il naso nel guardare quel fisico che tutto sembra meno che quello di un campione del mondo, bisogna poi ricredersi quando monta in sella alla sua Sherco con la tuta da gara ufficiale, la numero 19 che tanta fortuna ha portato: ostacoli e spazi ridotti non sono un problema, ovviamente. La parola passa quindi al team manager del talento australiano Fabrizio Azzalin: «La vittoria del mondiale 2016 è stata speciale, la Sherco è una casa piccola con cui Matthew ha messo in fila i colossi europei e giapponesi delle due ruote. È fortissimo e da parte nostra c’è l’orgoglio di avergli messo a disposizione una moto e una struttura di alto profilo».