Arianna completa l’opera: bronzo

Abbiamo una valkiria di bronzo. Arianna Castiglioni ha centrato il podio nella prima finale senior della sua vita, avvicinando pure lo strepitoso crono della semifinale.

Ieri mattina la più giovane azzurra di questa spedizione europea si è riposata, com’è giusto che fosse, ed è arrivata in piscina con calma. Ha fatto un leggero allenamento, sul volto la solita serenità: incosciente consapevolezza dei propri mezzi o perfetto autocontrollo? Impossibile capirlo, ma questa ragazzina terribile vive il suo sogno con occhi ben aperti, concentrata e per nulla impressionata da quel che le sta girando attorno.

Martedì, in zona mista, per la prima volta è stata presa d’assalto dai media: interviste, foto, sorrisi elargiti con spontaneità a tutti. Luca Sacchi, telecronista Rai dai grandi trascorsi agonistici, ha detto che la vorrebbe più sorridente ai microfoni.

Ma non sa che Arianna è fatta così: troppo timida per affrontare i giornalisti con sicurezza, ancora troppo giovane per capire bene cosa, in fondo, ha combinato in questi Europei. Sembrava quasi non capire il perché di questo clamore: meglio così, perché era vietato dirlo ad alta voce, ma un pensierino al podio lo stavamo facendo tutti.

A pranzo l’emozione non ha tolto ad Arianna nemmeno l’appetito: anche questo un gran bel segno. Poi riposo in hotel, e alle 16.45 eccola riapparire al Velodrom.

Mentre si scioglie a bordo vasca con un po’ di ginnastica, il suo allenatore Gianni Leoni dice: «Arianna sta bene: ora è tranquilla, vediamo se riuscirà a rimanerlo anche ai blocchi di partenza. Quel che doveva fare lo ha già fatto, tutto ciò che arriverà sarà semplicemente la ciliegina sulla torta».

Facile indicare la favorita: «La Pedersen è più forte e Arianna dovrà stare attenta a non farsi trasportare dall’entusiasmo, cercando di starle attaccata ai primi 50 metri, o rischia di pagarla cara. Non deve guardarla troppo nella vasca di andata». La tattica di gara? «Le ho chiesto di fare un passaggio ai 50 metri che sia una via di mezzo tra la gara che ha fatto nelle batterie e quella che ha nuotato nelle semifinali. Dopo la virata deve aprire il gas e… come va va».

Alle 17.30 Drop, la mascotta berlinese a forma di goccia d’acqua, fa il suo ingresso a bordo vasca e comincia a scaldare gli animi.

Alle 18.57 è il momento: Arianna si porta dietro al blocco di partenza, il numero 5, quello giallo che spetta alle più forti, e già questo farebbe tremare le gambe a chiunque. Sguardo duro, mascella serrata, muscoli tesi: sarà guerra, e la nostra valkiria (così vengono chiamate le atlete del Team Insubrika) è pronta a combattere.

La partenza è veloce e Arianna è lì: 32”10 al passaggio, sta andando forte (forse troppo) ma la danese è nettamente davanti. La seconda vasca è tutta in attacco, come sempre: la Castiglioni vede la Pedersen e lotta come una tigre per tenere a bada la Vall Montero alla sua destra. Forse con la coda dell’occhio non si accorge che in corsia 3 la svedese Johansson ha ingranato la quarta.

«Resisti Arianna», pensano e urlano tutti i tifosi italiani in tribuna, e lei lo fa: è bronzo in 1’07”36, a 5 centesimi dal record personale di martedì. Un’emozione unica, da pelle d’oca e lacrime agli occhi. Due anni dopo Debrecen, un’altra atleta del Team Insubrika, questa volta una bustocca purosangue, sul podio europeo. La più giovane del gruppo ce l’ha fatta.

«Sono felice – dice Arianna a impresa compiuta nel caos della mixed zone berlinese – dopo il tempo di ieri un po’ ci speravo, ma era solo un sogno. Che adesso è diventato realtà. L’oro con record europeo di Gregorio Paltrinieri che ha aperto il pomeriggio mi ha dato la giusta scarica di adrenalina. Sono felicissima!». Sempre più padrona della scena, sempre più in alto nei ranking mondiali.

© riproduzione riservata