«Azzalin gratifica tutti noi»

Favola Leicester - Giorgio Panzarasa, preparatore del Varese di Beppe Sannino: «Sono felice per Andrea

I titoli a nove colonne sono tutti per Claudio Ranieri. Meritatissimi, ci mancherebbe. Ma nel miracolo Leicester (a cui mancano tre punti per il trionfo in Premier League) ha messo lo zampino – e che zampino – anche il preparatore atletico Andrea Azzalin: se le volpi corrono all’impazzata sui verdi prati degli stadi inglesi, lo si deve al meticoloso lavoro del 30enne “prof” varesino. L’efficacia delle metodologie sviluppate da Azzalin con le “foxes” riceve il plauso di un altro grande professionista del settore,

Giorgio Panzarasa, pluripremiato preparatore atletico del Varese di Beppe Sannino (e poi del Verona).
«La corsa è stata senza dubbio una delle caratteristiche principali del Leicester in questa stagione, uno dei suoi punti di forza. Avendo visto diverse partite, ho notato che, sotto il profilo atletico, la squadra di Ranieri mostra una condizione atletica migliore rispetto alla maggior parte delle altre formazioni della Premier League. Anche questa qualità ha reso possibile la loro cavalcata».

Panzarasa in allenamento assieme a Del Sante e Milanese

Panzarasa in allenamento assieme a Del Sante e Milanese

Sì, ed è gratificante per tutta la categoria. Nel caso specifico, la soddisfazione è doppia, avendo lavorato per due anni al Varese con Andrea Azzalin. Io seguivo la prima squadra, lui la Primavera, e già allora dimostrò di essere un professionista di valore.

No, quest’anno non ci siamo ancora sentiti, ma gli invierò sicuramente un messaggio. A fine campionato, però, non adesso: in questi casi la scaramanzia non è mai troppa. Però approfitto di quest’intervista per mandargli un grosso “in bocca al lupo” per le prossime tre partite.

C’è una caratteristica che le contraddistingue: interpretano ogni gara con un’intensità formidabile, comprese le partitelle in chiusura di allenamento. Me l’hanno confermato anche alcuni tecnici che hanno lavorato in Inghilterra: da quelle parti lo spirito agonistico è esasperato, sempre, che sia una gara ufficiale, un’amichevole o una sgambata in famiglia. Perciò sì: sotto il profilo dell’intensità e della corsa sono effettivamente a un livello superiore.

Si ritiene che sia più specifico, ma non bisogna essere dogmatici nelle scelte. Ovviamente anche il lavoro a secco non può essere fine a se stesso, ma deve essere sempre funzionale a quello che il calciatore dovrà fare in campo. Va detto che, rispetto a qualche anno fa, anche i lavori senza palla rispecchiano il più possibile le situazioni che l’atleta vive concretamente durante la partita. Si tratta in fondo di dare il giusto peso a tutto, senza farsi trascinare dalle mode.

Sono d’accordo con Ranieri. Il recupero è fondamentale. Anch’io preferisco concedere un giorno di riposo in più ai ragazzi, a patto che quando ci si allena lo si faccia ad alte intensità. Seguivamo questa strategia anche nel Varese di Sannino: meglio un giorno in più di recupero, e allenamenti sempre intensi, piuttosto che lavorare a basse intensità, solo per dire “ci alleniamo tutti i giorni”. Ranieri e il suo staff hanno scelto la strategia giusta.

Com’era successo al Varese di Sannino, il Leicester ha trovato l’alchimia perfetta tra tutte le componenti: staff, giocatori, società, tifosi. Solo così si scrivono le favole.