«Basile e Taddeo: ci avete ingannato, ora rimettete le quote»

Conferenza stampa al Franco Ossola con Gabriele Ciavarella ed Enzo Rosa che si sono scagliati contro i soci di maggioranza

Mattinata di un’ennesima conferenza stampa al Franco Ossola, dopo il rinvio dell’incontro dal Notaio, che era previsto per ieri. I soci fondatori Gabriele Ciavarrella ed Enzo Rosa hanno deciso di chiarire nuovamente la situazione, mettendo a nudo tutte le problematiche emerse dalla gestione Basile-Taddeo: «Devo rispondere – afferma Ciavarrella – all’articolo uscito in mattinata (il riferimento è all’articolo pubblicato in data odierna su La Provincia di Varese a firma Giovanni Toia, un’intervista all’avvocato Cesare Di Cinto che ora assiste proprio Basile e Taddeo),

si rende necessaria una risposta: l’incontro tra legali previsto per domani non ci sarà per mancata disponibilità loro. Dove sono Basile e Taddeo? Sono irreperibili da tredici giorni, dal giorno del comunicato stampa in cui annunciavano le dimissioni e la remissione delle quote. È necessario che queste persone vengano e rimettano le quote: se non vogliono darle a noi, le rimettano alla città, al sindaco Galimberti. Avendo promesso trasparenza, siamo qui per raccontare tutto: ci sono 300mila euro di buco tra pagamenti, rimborsi, tante situazioni che ci hanno imbarazzato. Affitti non pagati, operazioni chirurgiche non rimborsate (una famiglia sta ancora aspettando dopo le promesse di Basile), ristoranti non pagati. Ringrazio i fornitori che ci hanno dato fiducia e stanno ancora aspettando: hanno espresso sfiducia totale nei confronti di Basile e Taddeo. Macron ha emesso un decreto ingiuntivo e sarebbe venuta domenica a pignorare l’incasso dello stadio. Taddeo ha promesso il pagamento del campo sintetico di Varesello: ad ora questo è un debito sulle spalle del Varese Calcio. Io sono qui in quanto le mie dimissioni non sono state ratificate, e la goccia che in quel caso fece traboccare il vaso fu la richiesta da parte loro di una procura generale: sostanzialmente chiedevano la mia firma per poter gestire in toto a nome mio, ed io mi sarei preso le responsabilità». Interviene anche Enzo Rosa, partendo dalla questione Merlin anche questa sollevata da Di Cintio nell’intervista: «Questione Merlin: l’avvocato dimentica che io conosco Merlin da quando aveva 16 anni e l’ho portato io qui. Non lo stiamo trattando male. L’avvocato non serve in questo momento, siamo stati dei fessi a fidarci di due millantatori che non hanno promesso ciò che avevano mantenuto. Una volte prese le quote hanno cercato le risorse, non il contrario. Hanno formato una società, la ForVa (che sta per Forza Varese), che si aggiunge al Varese Calcio e allo Sporting Varese, che nacque per il tentativo di salire in Lega Pro ed è ancora attiva. Questi sono film già visti, hanno sbagliato e non se ne rendono conto. Rimettano e quote». Torna a parlare Ciavarrella e lancia un messaggio forte: «Il loro disegno ora è chiaro: vendere la società a terzi e guadagnarci. Sappiamo che Basile ha incontrato Rosati, che aveva contattato anche noi, per cercare di vendergli l’80%. Ma noi abbiamo la prelazione delle quote e saremo vigili». Ora il quadro finale della situazione: «Devono rimettere le quote subito per non bloccare il Varese e non portare ad un altro fallimento sportivo. Noi siamo stati dei fessi a fidarci, ma ora abbiamo tutto chiaro e anche la possibilità di aprire ad investitori, che sono pronti ad entrare nel Varese e a lavorare insieme a noi e alle istituzioni che ci sono vicine per garantire futuro e sostenibilità al Varese».

A risposta dell’articolo uscito questa mattina, in cui l’avvocato Di Cintio, in rappresentanza dei Sig.ri Taddeo e Basile, dichiara che i suoi assistiti non possono procedere alla cessione delle quote da loro detenute della Società Varese Calcio, in quanto non è stato mai fissato un appuntamento con l’avvocato della società Giuseppe Armocida, ci sentiamo di dover dare risposta a quanto sta realmente accadendo. Ad inizio settimana vi è stato un contatto tra l’avvocato della Società e l’avvocato Di Cintio per definire un incontro nella giornata di venerdì 24. Tale incontro nn avverrà poiché non vi è stata alcune conferma da parte dell’avvocato dei soci di maggioranza. In data 10 febbraio i due soci di maggioranza emanavano un comunicato stampa in cui dichiaravano: «ci vediamo costretti a rassegnare le dimissioni dal CDA della società ma anche la remissione nella Società Varese Calcio dell’intero pacchetto azionario da noi detenuto, lasciando agli altri soggetti della società l’intera gestione del Varese Calcio con tutte le responsabilità del caso». Per poter procedere a quanto sopra si rende necessario che queste persone si confrontino, vis a vis, con gli altri soci. Oggi dove sono questi signori? Si sono resi irreperibili! Nascosti chissà dove continuano a rallentare, volutamente e scientemente, il processo di risanamento economico, urgente e doveroso, del Varese Calcio. Come al solito vengono prima i loro interessi e poi quelli della società. Usciti di scena, dopo il comunicato stampa, hanno fatto sì che tutti gli scheletri nell’armadio uscissero all’improvviso. Avendo promesso trasparenza devo raccontare quanto accaduto nelle ultime settimane: i giocatori e lo staff hanno atteso il pagamento dei rimborsi spese, riferendomi che erano stati informati da Basile e Taddeo, che tale pagamento non era possibile a causa della mia precisa volontà di bloccare i conti societari. Preciso che suoi conti vi erano solamente 5900 euro; inoltre, se avessero accettato le mie dimissioni da presidente ed amministratore, avrebbero potuto designare con immediatezza un altro amministratore e quindi avrebbero pagato i rimborsi. Ho appreso con immenso imbarazzo e dispiacere che un nostro giocatore, infortunato, si è sottoposto ad intervento chirurgico e cure di riabilitazione privati, con la promessa, da parte di Basile, di ottenere un rimborso per le spese sostenute. Ad oggi la famiglia si è accollata ogni spesa e non ha mai avuto alcun aiuto dalla Società. Sono venuto a conoscenza che un nostro giocatore, al quale il Sig. Basile aveva promesso un congruo acconto sull’ingaggio ed una casa a spese del Varese Calcio, non ha mai ricevuto nulla e si è ritrovato ad alloggiare presso il Relais sul Lago (a spese della società) fino a quando, a seguito del mio interesse, ha ricevuto un acconto e l’appartamento promesso (da Basile). Altri giocatori, ai quali Basile ha promesso il pagamento dell’affitto della casa in cui alloggiavano per la stagione, sono in procinto di essere sfrattati per insolvenza. La situazione è decisamente imbarazzante per la società e disagevole per i ragazzi. Nei giorni successivi alle dimissioni di Taddeo e Basile sono stato subissato da moltissime chiamate da parte dei fornitori della società che chiedevano il pagamento di fatture insolute. La loro richiesta, in questo preciso momento, nasce dalla loro espressa fiducia nei miei confronti in quanto ho sempre rispettato gli impegni presi e la parola data. Molti di loro hanno dichiarato di aver preso accordi direttamente con i Sig. ri Basile e Taddeo, i quali hanno promesso, di settimana in settimana, i pagamenti che non sono mai stati effettuati. Hanno inoltre espresso la loro sfiducia nei confronti di Basile e Taddeo dichiarando di sentirsi presi in giro e di non volere più avere a che fare con loro. In particolare vorrei porre l’accento sulla questione Varesello: il Sig. Taddeo ha dichiarato che avrebbe pagato, tramite la sua azienda (la ITAL) il rifacimento del campo sintetico (così come dimostrabile da conferenza stampa e da apposta targa presso il campo stesso). Tranne che poi, il responsabile della ditta Limonta, ha ricevuto espressa richiesta da parte di Taddeo, di intestare ed inviare le fatture direttamente al Varese Calcio, e non alla ITAl, promettendo di provvedere al pagamento (peraltro mai effettuato). Avvalendomi del principio di trasparenza, vi comunico che oggi sono in grado di dimostrare fatture insolute di fornitori per un ammontare di 200mila euro, fatture di utenze scoperte che ammontano a 70mila euro, e i rimborsi spese di staff e giocatori del mese di gennaio pari a circa 50mila euro (già scaduti). Specifico che lo scoperto della scorsa stagione ammonta a circa 50mila euro. Vi chiederete come sia possibile che, come amministratore, non mi sia accorto prima di tutto ciò. Venivo costantemente rassicurato da Basile che i soldi vi erano e che lui e Taddeo si facevano garanti delle risorse necessarie a copertura dei debiti. Inoltre Basile stringeva personalmente accordi, firmava contratti e faceva assunzioni rendendosi di fatto amministratore della società. Ad un certo punto, avendo evidenziato una situazione non chiara e pericolosa, ho scelto di allontanarmi da una gestione per nulla trasparente ed in linea con il mio modo di operare. A seguito delle mie dimissioni, Basile e Taddeo hanno comunicato che avrebbero proseguito con un progetto comune di risanamento del Varese Calcio. Annunciando «il pagamento dei rimborsi e la presentazione del nuovo organigramma societario, piani per dotare il Varese, nel breve periodo, della solidità necessaria ed assicurare il futuro societario anche negli aspetti aziendali». Cosa è accaduto veramente? Nessuno ha mai ratificato le mie dimissioni, nessuno ha mai eletto, di conseguenza, un nuovo presidente ed amministratore. A quel punto avevano tutto. L’unico ostacolo ero io con la mia presenza. Me ne sono andato. Bastava una firma ed avrebbero gestito tutto secondo loro idee ben precise ed enunciate. Nessun ostacolo alla loro gestione. Invece il nulla. Ad oggi, invece di parlare per interposta persona della volontà che vengano loro riconosciuti certi diritti, sarebbe onesto e responsabile parlare anzitutto di doveri, che derivano proprio dalla detenzione della maggioranza delle quote societarie. Quindi, per essere concreto, si tratta di pagare i debiti. Mentre noi soci fondatori stiamo provando a rimettere in ordine una situazione critica, loro sono latitanti e frenano, intenzionalmente, con questa assurda ed infantile tarantella, che si chiama perdita di tempo, la risoluzione dei problemi provocando ulteriori danni di immagine ed economici al Varese Calcio.