Basta un tempo a piegare Treviso. A Caorle Varese vince ancora

Contro la squadra di A2, la Openjobmetis risolve la pratica in 20 minuti. Oggi alle 20.30 in campo contro Saratov

Altro giro, altro regalo estivo per la Openjobmetis Varese, che si sta abituando a prendere confidenza con la vittoria e questo è l’aspetto più positivo. Nella semifinale del Torneo Internazionale Città di Caorle la squadra di Attilio Caja ha ragione della De Longhi Treviso dell’ex Pillastrini 77-65: oggi i biancorossi affronteranno nella finale delle 20.30 l’Avtodor Saratov dell’italiano Andrea Mazzon, impostasi nell’altra semifinale contro i campioni d’Italia di Venezia.

A Varese, ancora una volta al completo, basta un primo tempo molto simile alla scorpacciata di Pavia contro Torino: difesa attenta, attacco mobile, giudizioso e precisissimo nelle esecuzioni, superiorità a rimbalzo (Treviso, squadra di A2, ha il solo Brown da opporre sotto le plance). La ripresa non conferma le impressioni dei primi 20 minuti (in attacco, perché la difesa regge bene), ma gli strappi estemporanei dei biancorosso bastano e avanzano a portare a casa la vittoria. Tra i singoli in evidenza la prova di Stan Okoye (19 con un percorso quasi netto al tiro), Cain (solita sostanza all’ombra dei tabelloni) e il Waller del primo tempo. Più opaco Wells, non in perfette condizioni fisiche e poco propenso a uscire dallo spartito.

Dopo 5 minuti di equilibrio, si transita a metà quarto sul punteggio di 12-12, la prima scossa biancorossa parte dalla regia di Tambone (e da Pelle che chiude l’area ai lunghi trevigiani), che arma la mano di Okoye e quella di Hollis: parziale di 10-0 e +10 Varese (22-12), prima di chiudere la frazione sul 23-16. Con il quintetto titolare salvo Natali, per qualche minuto la Openjobmetis gioca al gatto con il topo (Treviso torna anche a -5, 30-25), poi decide di mettere il piede sull’acceleratore e di correre verso il break decisivo: 17-3, contro la zona ordinata da Pillastrini che viene disinnescata da un abile penetra e scarica messo poi in cassaforte soprattutto da Okoye, Waller e Ferrero. I rimbalzi d’attacco fanno il resto: il 47-28 del 19’ diventa 47-30 alla seconda sirena, ma poco cambia.

Varese potrebbe dilagare al rientro sul parquet, ma si scontra con una De Longhi più attenta in difesa e con una flessione interna che abbassa l’impatto fisico-atletico e sporca le percentuali di tiro. Non che i biancorossi perdano il controllo del match (dal 56-42 si passa, con i punti di Barbante, Bruttini e Imbrò, al 63-54 del 30’), ma rallentando i ritmi perdono in efficacia e smarriscono per strada Wells e Waller, anonimi nel terzo periodo.

Per la verità Treviso prova anche a spaventare davvero i suoi avversari, calando il -6 (68-62 al 34’) con i cesti di Bruttini e dell’ex Pesaro Musso, ma un’altra accelerata lombarda (aperta da Natali e chiusa da Hollis) mette al sicuro il sicuro il risultato (dal 70-62 a 77-62). Finisce 77-65, oggi un test più probante.