«Ben venga il Consorzio dei privati»

Basket - Il presidente di Varese nel Cuore Alberto Castelli dice la sua sull’azionariato popolare biancorosso

«È un’iniziativa che mi rende molto felice». Lui (così come il suo cda) è stato il primo ad essere informato – e il particolare già segna una differenza rispetto ad alcune vicende del passato – ma una presa di posizione pubblica su “Il Basket Siamo Noi” non l’aveva ancora presa. Della grande novità costituita dal “Supporter Trust”, nella lingua di Dante più o meno definibile come “azionariato popolare”, ieri ha parlato Alberto Castelli, ambasciatore verso l’esterno

– in qualità di presidente di quel Consorzio che detiene la proprietà della Pallacanestro Varese – di un’idea che cambierà, senza stravolgerla, la fisionomia della società. Pur dovendo attendere l’approvazione dell’assemblea dei consorziati – che con ogni probabilità si terrà durante la seconda settimana di luglio – per sdoganare formalmente il progetto, Castelli non ha nascosto la sua soddisfazione: «Invito a considerare “Il Basket Siamo Noi” come una sorta di consorzio di privati. Varese nel Cuore è per statuto aperto solo alle aziende, non fosse altro per le quote d’ingresso di un certo tipo: dare la chance di finanziare la società anche a singole persone risponde però alla stessa logica che governa il nostro organismo, ovvero quella della proprietà diffusa. Non vedo controindicazioni». Il numero uno della famiglia dei piccoli proprietari spiega anche la genesi del trust: «I promotori si sono posti in modo elegante, contattandoci e conoscendoci prima di lanciare la proposta. Il loro desiderio è quello di coinvolgere il maggior numero di aderenti possibile e mi trova completamente d’accordo». Castelli non prende giustamente posizione sulle clausole dell’accordo che permetterà il passaggio progressivo di una piccola parte delle quote, nemmeno su quegli aspetti che stanno creando un piccolo dibattito tra i tifosi (elezione di un rappresentante nel cda della Pallacanestro Varese e la non partecipazione alle eventuali perdite): «Sarà la nostra assemblea a formarsi liberamente un’opinione sull’intero progetto e a decidere. Non è giusto influenzarla». Tra il 6 luglio e la settimana successiva, ogni dettaglio verrà dunque chiarito.