Budapest amara: Martinenghi manca la finale per 17 centesimi

Dopo l’ottima batteria, in semifinale l’azzatese firma solo il nono tempo (59’’41): fuori dai 100 rana mondiali

Il Mondiale di Budapest per Nicolò Martinenghi comincia purtroppo con una delusione. Il giovane ranista di Azzate classe ’99 che già nuota tra i grandi, è rimasto escluso dalla finale dei 100 rana, uno dei suoi grandi obiettivi. In semifinale Nicolò, che difende i colori del Nuoto Club Brebbia, ha chiuso al settimo posto fermando il cronometro sul 59”41.

Un tempo che è risultato essere il nono complessivo, il primo degli esclusi per la finale di oggi. Un peccato per Nicolò che, seppur giovane e al primo mondiale senior, si era presentato a Budapest con altre ambizioni sulla distanza. Eppure in mattinata le cose erano andate meglio: Martinenghi aveva dominato la sua batteria, centrando la semifinale con un confortante 59”33, a solo un decimo di distanza dal suo record personale, che è anche il record italiano, ossia 59”23. Il pass per la finale, se non facile, appariva a portata. Qualcosa in semifinale non ha funzionato, e non ha aiutato nemmeno la presenza del campionissimo Adam Peaty nella corsia affianco: al Settecolli la presenza del recordman mondiale a lato aveva spinto Martinenghi a centrare il record italiano (proprio quel 59”23).

Di sicuro lo stesso Nicolò, così come l’allenatore Pedoja, si aspettava qualcosa di più e ai microfoni Rai non l’ha nascosto: «Pensavo di fare un tempo simile a quello del mattino, il 59”41 non è da buttare via ma non è quello che mi aspettavo. Il passaggio ai 50 è stato buono, ma le sensazioni non erano ottime fin da subito. È il primo Mondiale, sono contento, ma se fosse arrivato qualcosa di meglio sarebbe stato da incorniciare. Riguarderò comunque la gara per studiare gli errori e prepararmi ai 50 rana».

Il più forte, come da copione, è stato il britannico Adam Peaty con il suo 57’’″75 davanti allo statunitense Corders, che ha chiuso in 58’’″64. Il tempo limite per centrare la finale era di 59”24, un solo millesimo oltre il record italiano di Martinenghi, che come detto ha chiuso in 59”41, a 17 centesimi dalla finale. Per poter centrare l’atto conclusivo mondiale, Nicolò avrebbe dunque dovuto pareggiare il suo personale.

C’è un inevitabile rammarico per aver mancato la finale, ma questo è un altro passo importante per la crescita di un talento. Perciò aspettiamo Nicolò domani sui 50 rana, pronto a riscattarsi da campione qual è.