Calore,condivisione, questo siamo noi

Il commento del nostro Filippo Brusa dopo la vittoria del Varese sul Fenegrò

È qui la festa, al Felice Chinetti di Solbiate Arno. Per ora “campo neutro”, dove gioca il Varese con le squadre che non hanno impianti capienti. Ma un domani chissà…
Certo il Franco Ossola è il tempio dei biancorossi, la casa del calcio varesino dall’8 dicembre 1935, giorno dell’inaugurazione di quello che un tempo si chiamava «stadio del littorio». È in città che il Varese deve continuare a restare e a giocare anche se una forte provocazione è

dietro l’angolo. La società potrebbe chiedere di mandare in scena tutte le partite dell’anno prossimo a Solbiate. La richiesta sarebbe motivata dai costi di gestione di Masnago, che si aggirerebbero intorno ai 150mila euro all’anno, come ci avevano detto i dirigenti. Un costo insostenibile che sollecita nuove e urgenti soluzioni, come quella di ristrutturare il Franco Ossola, di cui avevamo già ampiamente parlato. Ma la casa del Varese è dovunque giocano i biancorossi, come si è visto nelle prime due trasferte dell’anno, a Vigevano e a Solbiate. Su ogni campo si respira il profumo caldo e intenso di un focolare domestico. Fatto di tante storie. Quella di Ilaria Morandi ve la raccontiamo qui sotto. E un’altra ci colpisce molto: quella del brasiliano Leonardo, attaccante che non è riuscito a sfondare nel Varese, anche perché giovanissimo e chiuso da un reparto di stelle. Ceduto a dicembre in D, al Bellinzago, si è fratturato il malleolo in allenamento, e ieri era al Chinetti con le stampelle per salutare gli ex compagni. Ma anche i tifosi che per lui avrebbero fatto una colletta per comprargli il biglietto per tornare a casa, nella sua San Paolo. Il Varese è questo: calore e condivisione, senso di appartenenza a un’unica grande famiglia. E voglia di dare tutto. Ne sa qualcosa Carmine Marrazzo, uscito dal campo, dopo la sostituzione, più che contrariato e, salutando i dirigenti a fine partita e con un sorriso splendente sulle labbra, ha detto in tono scherzoso: «Se devo uscire prima della fine, non vengo più». Dopo anni in cui certi giocatori miravano solo al risparmio, Carmine è l’esempio e il modello del nuovo Varese Calcio. Sì, è qui la festa.