Capolinea. Via Ramella, arriva Baiano

Terremoto al Varese: la società esonera il mister: fatale il pareggio in casa del Bra e la mancanza di gioco. Alle 12 la presentazione del nuovo tecnico

Il sogno di Ramella si ferma qui: da ieri pomeriggio, non è più l’allenatore del Varese Calcio. L’ufficialità è arrivata intorno alle 15, dopo l’ultimo e decisivo vertice tra il vicepresidente Paolo Basile, il fondatore Enzo Rosa e gli uomini mercato Alessandro Merlin e Danilo Vago.
Presenti, al loro posto sotto la tribuna, i Guardiani del Varese, i primi tifosi, storici e fedeli, sempre presenti agli allenamenti, alle partite in casa, a quelle in trasferta.

Che, un’ora prima, avevano già capito tutto. Che, alle 15, accompagnano con lo sguardo la squadra in campo per l’allenamento diretto dal preparatore atletico Ciro Improta.
“O’ professore” dà il via alla seduta, mentre dall’altro lato del campo, sotto i distinti, Basile, Rosa, Merlin e Vago prendono fiato dopo il discorso alla squadra negli spogliatoi e programmano il prossimo passo: la scelta del nuovo allenatore del Varese.
Sono le 15.30, e mentre sopra al Franco Ossola si diradano le nuvole, Paolo Basile riemerge dagli uffici sotto la tribuna. La decisione è stata presa, con coraggio. E il vicepresidente e general manager ci mette la faccia e la voce. Una faccia stanca ma vigile, triste ma sicura; una voce bassa ma ferma, dispiaciuta ma sincera: «È una scelta sofferta. Molto. Non di pancia. Per due giorni né io né i miei collaboratori abbiamo chiuso occhio. Dispiace, moralmente e umanamente, mandare a casa una persona che potrebbe essere come un padre. Un allenatore che ho voluto io, di cui ero convinto, perché ama il Varese e ne sarà sempre tifoso. Ma io non metto la testa sotto la sabbia. Affronto i problemi. Bisogna essere uomini, anche e soprattutto quando si è sbagliato».
La motivazione è chiara: «Cos’è mancato? Il gioco – dichiara il vicepresidente – Perché il Varese a Bra non fa un tiro in porta? Certo, se si guarda la classifica è normale chiedere: “come fai a mandarlo via?”. Ma continuando così i risultati non sarebbe arrivati. Nel calcio, poi, paga sempre l’allenatore. Ora serve una reazione».
Le scelte si fanno con la testa. Anche se il cuore sanguina: «Apprezzo Ramella – torna a dire Basile, mostrando di nuovo l’enorme dispiacere per la decisione presa – Un uomo di un’educazione e una signorilità di altri tempi. Ma devo rispondere alla città e ai tifosi. E ascoltare. Ho dei collaboratori, con Merlin e Vago si è creato un ottimo team: mi fido di loro. C’erano delle perplessità. Quello che dicevano i tifosi lo pensavamo anche noi. Lo siamo anche noi, lo sono anche io. Sono nato su quei gradoni. Ma ora sono da questa parte della barricata, dove bisogna ragionare, valutare. Ma eravamo a disagio e, pur a malincuore, si è dovuta prendere questa decisione. Non sarei stato un uomo se avessi tirato dritto per la mia strada, per amicizia o perché Ramella è un signore».
Fuori dal bar del Franco Ossola, intanto, è già iniziato il toto nome. Ne rimbalzano due (anche se un terza pista è tenuta calda, ma sotto traccia). Sono quelle che portano a Salvatore Iacolino e a Francesco “Ciccio” Baiano. La decisione è stata presa, in gran segreto, ieri sera. E il nuovo allenatore, come spiegato da Basile, sarà già in campo questo pomeriggio per la sua prima seduta.
Il toto nome, dicevamo: chi sarà? Il primo pensiero di tutti, alla notizia dell’esonero, è andato a Iacolino e ai suoi 7 titoli in serie D.
Ma… c’è un ma. È il filo, teso, che unisce passato e presente. È la memoria, collettiva, di chi conosce il Varese da sempre e di chi lo conosce perché gliel’hanno raccontato. È il coraggio, che non è mancato ai dirigenti biancorossi e che potrebbe spingere a una scommessa, tosta e meravigliosa: «Chi è il nuovo allenatore? È un allenatore che rispecchia la mia personalità e il senso di appartenenza alla città e alla maglia. Un allenatore che ha la bava alla bocca, che ha voglia di vincere. Che sacrifichi il suo tempo mettendo la testa nel campo, 24 ore al giorno».
A tracciare l’identikit è Paolo Basile; chi risponde all’identikit è Ciccio Baiano. Filo, memoria, coraggio – in una parola, la Storia biancorossa -, a cui noi crediamo, portano a lui. Oggi, alle 12, in sala stampa ci sarà Ciccio Baiano. Per il nuovo, coraggioso, corso biancorosso.

In una scelta difficile e coraggiosa c’è tutta la maturità di questa società

I nostri perché hanno avuto risposta. «Noi siamo il Varese»: era giusto cambiare