Cara Pro Patria, lo conosci il detto? Chi ben comincia è a metà dell’opera

La squadra di Javorcic è prima e ha margini per crescere. Il punto di Alan Tonetti

La vetta della classifica, primato in condivisione con il Rezzato che è poi l’unica squadra con cui si è pareggiato senza raggiungere il bottino pieno, il turno di riposo domenica prossima che rimescolerà le carte ma non cambierà il senso della storia: la Pro Patria è ufficialmente la favorita per la vittoria del campionato. Lo è per una mera questione di punti in classifica, 10 in 4 gare avendo già giocato lo scontro diretto in terra bresciana non sono pochi,

lo è per una questione di prestazioni e di completezza della rosa. L’anno scorso la squadra allenata da Roberto Bonazzi veleggiava a metà classifica, a parità di partite aveva la metà dei punti e aveva già perso lo scontro diretto contro il Monza; si disse che i campionati non si vincono con le maglie a maniche corte, oggi possiamo dire che i brianzoli sono stati l’eccezione che conferma la regola e che, al tempo stesso, le perplessità che erano nate sul gioco e sulla strada intrapresa dai Tigrotti trovarono fondamento col passare delle partite.

Abbiamo criticato quel poco di criticabile che c’è nella squadra di quest’anno, ancora alla ricerca di un esterno destro che valga quanto vale Galli a sinistra e con Le Noci che ancora non ha assimilato appieno gli schemi di Javorcic. Ma i biancoblu, in generale, oggi sono una bella macchina che non ha ancora innescato la marcia più alta, proprio questa sensazione fa ben sperare in ottica vittoria del campionato ma bisognerà capire quanto l’assenza di gare ufficiali per 15 giorni peserà quando si tornerà in campo in primis e, in secondo luogo, quanto i Tigrotti saranno in grado di reggere la pressione psicologica dettata dall’essere favorita in ogni singola partita. Difficile ipotizzare problemi nelle retrovie non dettati da errori dei singoli, Zaro e Scuderi sono una garanzia e Molnar ha dimostrato di essere assolutamente all’altezza quando chiamato in causa. Resta da capire il margine di crescita di Disabato nel ruolo di trequartista, quando si accende è pericolosissimo, ma talvolta fatica. Davanti? Con un Santana così il titolo di capocannoniere è già stato assegnaton