C’è Sassari a testare Varese. La vera salita inizia solo ora

L’Openjobmetis affronta la Dinamo: si cerca un successo che varrebbe un’impresa

Dalla coppa al campionato il passo è enorme. Lo sforzo che la Openjobmetis Varese dovrà produrre oggi al cospetto della Dinamo Sassari, nella prima giornata del girone di ritorno in Serie A, ha pendenze tecniche e soprattutto psicologiche non paragonabili alle salite continentali appena affrontate, sulle quali la squadra biancorossa ha trovato i primi due sorrisi della gestione Caja.

Non si tratta tanto, o almeno non solo, della qualità degli avversari: a gravare su Varese che si rituffa nella tenzone nazionale dopo la pausa di due settimane c’è il peso mentale di un’ultimo posto in classifica e di un ruolino di marcia da sette sconfitte nelle ultime otto gare italiane, tre delle quali scontate dopo il cambio effettuato in panchina. “Facile” affrontare con la mente libera Rosa Radom e Usak: nessuna pressione di risultato,

davanti a una Champions già sfumata, e la messa in pratica dei dettami di un coach che sta rivoltando i cardini che hanno tenuto (male) insieme il gruppo per 4 mesi come unica esigenza. Diverso sarà pararsi al cospetto della formazione di Pasquini: il passato perdente è un bagaglio che può fiaccare le gambe, così come l’inevitabile pensiero a un calendario che concede solo altre 15 prove per staccarsi dal fondo può iniziare a raffreddare i polsi.

Bene allora ha fatto Attilio Caja ad alleggerire la pressione sui suoi giocatori alla vigilia del match, ponendo l’attenzione sugli evidenti miglioramenti riscontrati nelle ultime settimane , sia nel collettivo che nei singoli (Anosike, Johnson e Pelle su tutti). Difesa più aggressiva e concentrata, ricerca della velocità partendo proprio dalla solidità della retroguardia, migliori spaziature offensive e voglia di far girare il pallone per attivare il maggior numero di “punte” possibili, comprese quelle sotto le plance: si ripartirà da qui.

Basterà? Sassari sarà contendente meno fisico rispetto alle sostanziose Rosa Radom e Usak, ma sicuramente più dotato tecnicamente e molto probabilmente più preparato di polacchi e turchi nel mettere in difficoltà la Openjobmetis giocando sui suoi punti deboli, cosa che gli ultimi avversari europei di Cavaliero e compagni – va scritto – non hanno fatto compiutamente

Di certo la Dinamo che si presenterà a Masnago è lontana parente delle versioni ammirate negli scorsi anni. È curioso notare come Sassari abbia “perso” sei punti di media dal 2013 a oggi (da 84,4 ai 78,5 attuali), una transizione dal corri e tira al “control game” accentuata nel passaggio da Meo Sacchetti a Pasquini avvenuto lo scorso anno. L’ex di turno Stipcevic e sodali, in compenso, sono la miglior difesa del campionato (74,5 punti concessi di media) e sopravanzano Varese in tutte le voci statistiche salvo rimbalzi (37,9 contro 31,6 per l’Openjobmetis) e stoppate (3,8 contro 2,2), spiegazione numerica dell’attuale sesto posto in classifica recuperato con tre vittorie consecutive dopo i quattro stop di fila tra la 7° e la 10° giornata.L’equilibrio ritrovato dagli isolani si basa sulla continuità di Savanovic (11,3 punti) e di Stipcevic (10,7), qualità ed esperienza rispettivamente sotto i tabelloni ed in regia. Ma anche sull’apporto di Lacey, capace di dare un tocco di generosità ad una manovra offensiva che gode dei picchi di talento di Johnson Odom (il top scorer a 14,1 punti a partita) e del rinforzo in corsa Bell (anche lui 14 punti di media con oltre il 45% da 3). Lawal, cavallo di ritorno, ha dato sostanza tra i centri, sostanza che viene garantita anche dai “soliti” Sacchetti, De Vecchi e D’Ercole.

L’abbondanza di stranieri (sono nove, tra comunitari ed extra, quelli dei sardi: oltre ai già citati, in organico anche Olaseni, Carter e il valente Lydeka) costringerà Pasquini al turnover: contro il Ludwigsburg, in Champions, sono rimasti fuori Olaseni e Johnson Odom). Caja, invece, capirà nelle prossime ore se potrà contare su Massimo Bulleri, out contro Usak mercoledì per un’infiammazione al piede: ieri il veterano si è allenato, ma ogni decisione sul suo impiego verrà presa all’ultimo momento.