Chirico, ce l’hai fatta: prima vittoria da “Pro”. «Ci voleva. Ma è solo un punto di partenza…»

Lo scalatore di Porto Ceresio fa festa al Tour de Serbia. E Varese, quattro anni dopo, insieme a lui

La prima vittoria da professionista non si scorda mai: Luca Chirico si aggiudica la seconda tappa del Tour de Serbia e alza per la prima volta le braccia al cielo da tre stagioni a questa parte. Vince sull’arrivo in salita di Avala, non lontano da Belgrado, e mai giornata per lui fu più dolce. Da Požarevac a Belgrade/Avala, 146 chilometri di frazione con un arrivo all’insù: dopo il 5o posto del giorno precedente, Luca Chirico ha messo il punto esclamativo su una crescita progressiva ed esponenziale nelle ultime settimane. A 6″ sono giunti il greco Charalampos Kastrantas (Dare Viator Partizan), il bielorusso Kanstantsin Klimiankou (Minsk Cycling Club) e il croato Antonio Barac (CCN Metalac Kraljevo). A 9″ ha terminato il bielorusso Anton Ivashkin (Minsk Cycling Club).

Per tornare in alto, è necessario toccare il fondo: Luca Chirico è ripartito dalla Turchia, dalla Torku Cycling, una formazione pressoché sconosciuta che però ha avuto il coraggio di credere in lui. Rimasto senza contratto dopo i primi due anni da professionista alla Bardiani CSF, il classe 1992 ha preso le valigie ed è volato in Turchia: non importa dove, importa correre. Il sacrificio è stato ripagato con la prima vittoria da professionista al Tour de Serbia, che non sarà il Tour de France ma in questo momento per Chirico è come se lo fosse.

E un po’ anche per noi lo è, appassionati di ciclismo che non festeggiavano una vittoria di un varesino tra i professionisti dal lontano 22 giugno 2013, ormai quattro anni fa, quando Ivan Santaromita in Trentino Alto Adige si laureò campione italiano. È passato tanto, forse troppo tempo, quindi quella di ieri è stata una giornata a suo modo importante perché ha interrotto un lungo digiuno. È vero, tutt’altra corsa ed altri avversari, ma poco importa ora: Chirico si è tolto un peso di dosso, ha trovato ciò che più gli mancava: la vittoria.

Dopo aver corso un Giro d’Italia nel 2015 a studiare dai migliori, quando vinse Contador, qualcosa si ruppe nel cammino di crescita di Luca, che ora però ha trovato gli stimoli giusti dopo diverse difficoltà.

La soddisfazione si mischia all’umiltà nelle parole di Luca, a margine della vittoria: «Finalmente, è una vittoria che ci voleva. È assolutamente un punto di partenza, è il mio primo successo tra i professionisti ma so che le gare vere sono altre, quelle che arriveranno. Adesso sono in testa alla generale, domani (oggi per chi legge) sarà sufficiente controllare per portare a casa la vittoria finale. Ho una squadra forte e l’arrivo è in pianura». Questa vittoria arriva a seguito delle belle prestazioni al Tour of Bihor, in Romania, in cui Chirico ha conquistato un secondo posto alla terza tappa ed un secondo posto nella generale. Prima ancora, un altro secondo posto generale al Tour of Ankara.

Oggi l’ultima tappa, con arrivo per velocisti potrebbe consolidare la leadership di Chirico, che può così portarsi a casa anche la classifica generale. Chirico ora guida con 1″ su Ivashkin, 6″ su Kastrantas, Klimiankou e Barac. Le forze e le attenzioni dello scalatore di Porto Ceresio saranno poi tutte rivolte al campionato italiano di domenica, da Asti ad Ivrea, 245 chilometri in cui cercherà di legittimare questo straordinario momento di forma.

Ottima prova anche per Ivan Santaromita ed Edward Ravasi nella terza tappa del Tour of Slovenia: la vittoria è andata al polacco Rafal Majka, Santaromita ha chiuso in nona posizione e Ravasi in decima.