«Ci salveremo. Con la Varesina sto imparando a inseguire i sogni»

Gioca dappertutto e segna gol decisivi: ecco Nicolò Oldrini, l’uomo in più delle fenici di mister Spilli

Classe ’97, “tuttocampista” della Varesina e specialista dei gol nei recuperi. Ragazzo ambizioso ma con i piedi per terra, amante della neve e del ritmo. Di chi stiamo parlando? Di Nicolò Oldrini ovviamente; uno dei giovani migliori della rosa rossoblù, con cui abbiamo parlato della squadra, ma anche della sua vita.

È cambiato l’atteggiamento; ora quando scendiamo in campo siamo più sicuri e soprattutto riusciamo a fare ciò che chiede il mister, mostrando le nostre qualità. Credo che i motivi della crisi siano da ritrovare nella mancanza di convinzione, cosa che invece adesso abbiamo ritrovato. Inoltre i nuovi innesti arrivati nel mercato ci hanno dato una grossa mano. È migliorato anche il morale? Certamente, ora ci sono più serenità e vitalità.

Io personalmente non le ho sentite, forse perché gioco come esterno. Però credo che in altri ruoli questa pressione si possa sentire maggiormente, soprattutto se sei giovane e ti manca l’esperienza per sopperire a quelle situazioni dove la qualità non basta.


Lo è molto perché sa insegnare calcio sotto tutti i punti di vista, non lasciando nulla al caso. Per noi giovani fa tanto e lo dimostra sia quando ci premia sia quando ci deve cazziare. Nutriamo grande fiducia in lui e l’abbiamo sempre avuta, anche quando i risultati non arrivavano. Anzi, forse ancora di più in quei momenti.


Molto bene perché a me piace giocare dove posso incidere e credo che questo ruolo mi permetta di farlo. Come esterno di centrocampo posso spingermi più spesso in avanti, saltando l’uomo e andando alla conclusione. Ovvio, si fatica parecchio e devo ancora migliorare, ma mi sto abituando sempre di più.

È tutta una questione di testa; io sono convinto che sia quest’ultima a fare il calciatore e a determinare la squadra vincente. Nel calcio moderno bisogna essere tatticamente intelligenti, sapendo utilizzare la propria testa al meglio e studiando gli avversari, cosa che facciamo anche in Serie D. Io per esempio sono migliorato sotto questo punto di vista diventando meno disordinato in campo, cosa che mi permette di essere sul pezzo fino alla fine

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Diciamo che mi faccio trovare nel posto giusto al momento giusto. Come faccio? È una questione di indole, a cui si deve aggiungere un pizzico di fortuna e di incoscienza alle volte.

Anche in questo caso bisognare usare la testa e stare attenti perché ci sono delle regole da seguire, oltre che dei sacrifici da fare. Ma si riesce comunque a fare una vita normale. Ovviamente non possiamo uscire quando vogliamo perché al pomeriggio ci alleniamo, nei weekend non andiamo a fare serata perché c’è la partita e seguiamo delle diete. Però ci ritagliamo i nostri spazi, coltivando anche altri interessi o passioni.

Io per esempio amo andare con lo snowboard e ultimamente sto seguendo dei corsi di ballo.

Innanzitutto la salvezza diretta con la Varesina. Sarà difficile, ma ce la possiamo fare. Per quanto mi riguarda spero di andare a giocare tra i professionisti perché voglio vivere della mia passione più grande, che è il calcio. E se ci riuscirò sarà anche grazie alla Varesina che mi sta mettendo nelle condizioni di realizzare questo sogno.