Come nel 1999 e nel 2013. Il gruppo si fa… a tavola

Basket - Cavaliero e compagni dopo le partite andranno all’Officina

La Varese della Stella non aveva nemmeno bisogno di un appuntamento per ritrovarsi allo stesso desco: dal Livio, alla Botte, il treno chiamato gruppo veniva trainato da una locomotiva chiamata Andrea Meneghin, un secondo padrone di casa in via Caracciolo: dopo di lui, in testa il Poz e Sandrino De Pol, tutti gli altri. La Varese degli Indimenticabili ereditò a distanza di anni la medesima abitudine e il medesimo ritrovo: la magia di una squadra nata già tale si rinnovava ogni domenica sera davanti a una pizza o a un hamburger, che si perdesse (e quell’anno non capitò quasi mai) o che si vincesse.

Quattro anni dopo c’è un’altra Varese che ha deciso di riprovare a dare un senso a se stessa anche fuori dal campo di gioco, nella consapevolezza che le difficoltà del parquet sono più facili da gestire quando nel collettivo alberga lo spirito della condivisione. Dei piaceri, innanzitutto: Cavaliero e compagni, così come tutto lo staff tecnico e una buona parte di quello societario, dopo le partite casalinghe di campionato e coppa si ritroveranno a cenare all’Officina

del Tram di viale Aguggiari. Vicino a loro, spazio ai tifosi: quando si parla di gruppo – anzi, di famiglia – i supporter devono essere necessariamente chiamati in causa. La puntata zero del nuovo “terzo tempo” tutto biancorosso , organizzata dopo il match che ha visto la Openjobmetis opposta al Benfica nel preliminare di Champions League, è stata un successo: ristorante pieno già con le prenotazioni fin dal pomeriggio, giocatori contenti, fans entusiasti, sorrisi e autografi: «Non dovrei essere io a dirlo – esclama il titolare dell’Officina, Antonio Orrù – ma secondo me quella di giovedì scorso è stata una serata molto bella. Merito dei tifosi che hanno risposto molto bene al lancio dell’iniziativa, e merito dei giocatori di Moretti, disponibili con tutti e molto educati».

Antonio, lo rivela lui stesso, non è quello che a tutti gli effetti si può definire un appassionato di basket, anche perché quando la palla a spicchi si esibisce sul parquet chi ha scelto la sua professione è necessariamente al lavoro: «Però frequento questo ambiente da quasi 20 anni – riferisce Orrù – e non ho mai notato eccezioni: i cestisti passati da qui si sono sempre dimostrati persone affabili e carine, gente che non se la tira. Da quello che ho potuto vedere, tra l’altro, i ragazzi di quest’anno sono molto uniti: tra loro sono assolutamente informali, quasi non paiono una prima squadra – quanto una compagine delle giovanili – per lo spirito che li anima». Bando alle ciance, dunque: da domani e per tutta la stagione, chi vorrà passare una domenica sera in compagnia di Maynor e sodali non deve far altro che prenotare al numero 0332/821127. In gioco c’è una buona pizza da gustare, una vittoria da festeggiare o una sconfitta da consolare e, soprattutto, la possibilità di ammirare un insieme di persone diventare famiglia. Una famiglia biancorossa.