Con Milanese verso il futuro? «Prima di tutto sanare i debiti»

L’ex patron allo stadio dopo sette mesi d’assenza: «Sono un dissidente, ma non verso la squadra». Andrea Abodi: «Via i delinquenti dallo sport»

Non era certo il giorno per lasciare solo il Varese. Chi vuol bene a questi colori lo sapeva bene e ha risposto, quasi inconsciamente, a un appuntamento silenzioso. Claudio Milanese mancava allo stadio da sette mesi: ieri c’era, eccome se c’era. Lui che ha scritto il suo nome nella storia di questa società, lui che in tanti vorrebbero tra i rifondatori del Varese. Lui c’era, eccome se c’era.

«Non potevo mancare. Volevo far vedere la mia presenza dopo quanto successo venerdì notte, perché vedere lo stadio conciato in quel modo mi ha fatto davvero molto male. Atti vandalici come questi sono sempre da condannare, non possono essere accettati. Sono venuto per testimoniare la mia vicinanza al Varese». Milanese in effetti mancava da un po’: «Sono un dissidente, lo ammetto: ma sicuramente non nei confronti di questa squadra. Che c’entrano i giocatori e Bettinelli?».

Già: c’entrano altri. Milanese non lo dice apertamente, ma lo fa capire: «È mancata la volontà di risolvere i problemi, man mano che si presentavano. Venivano rinviati, ignorati, evitati: e man mano che passa il tempo senza affrontare i problemi, le possibilità di risolverli diminuiscono sempre di più. Ecco cos’è successo».