Conquistare il Franco Ossola. Riconquistare il pubblico

Alle 15 si giocherà Varese-Pro Sesto. Il commento di Gabriele Galassi

Tre punti, per ritrovare certezze che sembrano perdute. Tre punti, per ripartire con forza e coraggio dopo un avvio inatteso e disastroso. Tre punti, per rispondere alle critiche piovute dopo due sconfitte pesanti. Tre punti, per dire forte e chiaro che il Varese c’è, ha un obiettivo importante e tutto ciò che serve per inseguirlo e raggiungerlo.

Tre punti, anche per riconquistare quei tifosi che sembrano non credere più al sogno promozione anche se manca ancora tanto (tantissimo) tempo. Una sfiducia che corre soprattutto sui social (non certo il regno dell’equilibrio, però…); ciò che balza all’occhio è però un Varese solitario: ieri, alla rifinitura, erano solo quattro i presenti al campo, un numero mai così basso nemmeno durante il gelido (in tutti i sensi: meteorologico e societario) inverno della scorsa stagione. L’amore dei Guardiani non è certo finito (e mai finirà) ma vedere così poche persone ad un (qualunque) allenamento fa notizia.

Un Varese solitario, proprio come lo sarà oggi in un Franco Ossola che più brutto non potrà essere: il grigio dove di solito c’è il biancorosso di maglie e sciarpe, il silenzio al posto delle urla di gioia e di incitamento, il vuoto sui seggiolini e sui gradoni che sono il rettangolo verde dove gioca il 12o uomo della squadra.

Solitario sì, ma non solo. Il Franco Ossola sarà vuoto sugli spalti, vero. Ma non lo sarà fuori: in tanti hanno già deciso di seguire la partita contro la Pro Sesto rimanendo all’esterno dello stadio, cantando insieme in attesa di esultare; e poi c’è chi resterà appiccicato per un’ora e mezza a telefonini e siti internet e chi, dopo essersi dovuto organizzare una domenica diversa dal solito, sarà comunque col pensiero (e il cuore) seduto al suo posto.

E allora ci vogliono questi maledetti tre punti. Da prendere con un gol brutto, di rapina, in fuorigioco, su rigore (ecco, gentili direttore di gara: non pretendiamo favori; ma almeno avere quel che ci spetta); soffrendo come cani, sputando l’anima, dando battaglia a tutto e tutti. Facendo il Varese. Con coraggio. E fino all’ultima goccia di sudore.