«Corro e non mi fermo. Per il Varese»

Devis Talarico, terzino tutto cuore e polmoni: «Se vuoi andare più degli altri, devi lavorare più degli altri»

Il ruolo del terzino non è poi così semplice, nel calcio. Specialmente nel calcio di Ciccio Baiano, che pone le sue basi nel dinamismo, nella corsa, nelle sovrapposizioni. In uno sport che si racconta anche attraverso dati statistici, sarebbe curioso contare i chilometri che macina Devis Talarico. Tanto da guadagnarsi un soprannome singolare sulle nostre pagine, ossia “Talar-Italo”, un treno ad alta velocità sulla fascia destra. Dopo un inizio un po’ in sordina, soprattutto in pre-campionato, Talarico si è preso la scena, partita dopo partita. Con merito e con sacrificio. Devis è un classe 1997 arrivato a Varese dopo una mezza stagione in Serie D ad Inveruno. Cresciuto nella Primavera del Como, il ds Alessandro Merlin lo puntava da diverso tempo. Ora è qui, a Varese, e non sta deludendo le attese. Lo abbiamo intervistato a pochi giorni dal Natale, per tracciare un bilancio di questi primi mesi in biancorosso.

Mica tanto… Giustamente quando c’è la pausa il mister ed il prof Improta ci fanno lavorare, aumentando il carico per queste settimane. Credo sia corretto. Se vuoi fare il calciatore, devi dimostrare di voler lavorare. E per correre più degli avversari, devi lavorare più degli avversari.

Sto bene, davvero bene. In primis perché sto giocando, ma mi trovavo bene anche all’inizio quando giocavo meno. Questa è una società di alto livello, è un altro mondo. E sono felice.

L’anno scorso ero nel girone B e c’era molta distanza tra le prime e le ultime a livello di punteggio. Quest’anno siamo in un raggruppamento tosto, puoi vincere o perdere con tutti, anche con l’ultima in classifica. Non c’è spazio per abbassare la guardia.

A livello di gioco espresso sono rimasto sorpreso dal Chieri, inutile negarlo. Si sono presentati a giocare uno scontro diretto importante nel nostro stadio, e lo hanno fatto senza paura. Hanno iniziato giocando da dietro, palla a terra, dimostrando di essere una formazione di personalità.

Con Pissardo probabilmente sono il giovane che ha giocato di più. Non mi aspettavo tutto questo spazio ma lavorando intensamente, ho capito di potermi guadagnare delle opportunità. Le scelte le fa il mister, però giocando devi sempre dimostrare di meritare la maglia da titolare anche nella partita successiva. Trovarsi sempre tra i titolari in questi ultimi mesi fa piacere ed è uno stimolo a dare costantemente il massimo. Siamo in 24/25 in rosa, a livello individuale siamo tutti forti, il livello è altissimo e perciò chiunque può ambire ad un posto da titolare.

Il mister ci ha parlato molto chiaramente. Tutti sappiamo che a gennaio ci attendono quattro partite fondamentali per il nostro campionato: saranno quattro battaglie. Se vogliamo vincere il campionato dobbiamo vincere gli scontri diretti.

Il mister ci schiera insieme anche in settimana, proviamo moduli e schemi di gioco. All’inizio non conoscevo bene le sue caratteristiche, ora giocandoci insieme ho imparato i suoi punti forti. Tendo a dargli una mano, gara dopo gara siamo in crescita.

Già l’anno scorso a gennaio, quando sono andato via da Como, c’è stato un interessamento. In estate Merlin mi ha contattato, mi ha voluto e mi ha convinto a venire. Io non ci ho pensato molto e ho detto subito sì.