«Costruiamo talenti per il futuro»

Il responsabile tecnico del Settore giovanile rossoblù Masini: «Società attenta e ambiziosa: il top»

Per la Varesina il Settore Giovanile è un tesoro che è stato costruito col tempo e che deve essere tutelato, sviluppato e valorizzato. Dare la possibilità ai ragazzi di realizzare i propri sogni, formare tecnici e istruttori altamente preparati è un mantra per le persone che lavorano quotidianamente al suo interno. È questo, e molto altro, il Settore Giovanile rossoblù, che ci viene raccontato, spaziando anche tra i confini nazionali, dal Responsabile Tecnico Paolo Masini.


Lavoro per la Varesina da un anno. Prima lavoravo nella scuola calcio del Varese, dove ho ricoperto anche ruoli con responsabilità economiche. Dopo il fallimento Varese 1910 c’è stata la possibilità di lavorare per la Varesina e l’ho colta, anche perché è affiliata con l’Atalanta e io sono il Responsabile degli osservatori della Dea per l’area di Varese. La prima impressione? Molto positiva, confermata durante quest’anno. Siamo una società attenta, seria e ambiziosa, dove si lavora molto bene.


Stare con i ragazzi è in assoluto la parte migliore, mi diverto come quando ero io a giocare. Poi ci sono delle responsabilità tra cui il rapporto con i genitori. È una gestione delicata e difficile. Sono spesso troppo esigenti con i figli, ma noi mettiamo subito dei paletti perché non vogliamo che creino inutili pressioni ai ragazzi. Così evitiamo scontri o episodi negativi come successo negli ultimi anni in Italia.


Abbiamo una squadre in ogni categoria giovanile e stanno avendo tutte ottimi risultati; speriamo di continuare così. Per quanto riguarda il futuro lavoriamo per consolidare e sviluppare il nostro movimento: abbiamo 440 ragazzi tesserati ma vogliamo crescere ancora, confermando di essere leader nell’area di Varese e continuando a sfornare talenti in grado di arrivare in prima squadra o tra i professionisti. Perché quando questo accade significa che il percorso di crescita si è completato al meglio, ed è una soddisfazione enorme.

Significa che la Varesina ha lavorato ottimamente. Stiamo parlando di una società storica, che vanta uno dei migliori settori giovanili d’Italia: è un onore e una certificazione di qualità. Ci permette di crescere nella formazione di tecnici e calciatori, infatti negli anni scorsi alcuni ragazzi sono andati a Bergamo, ai quali quest’anno si è aggiunto Jules Anzuoni, un 2006. Ci sono poi istruttori e tecnici che vengono qui, condividendo le loro conoscenze con noi e viceversa

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In primis metto la Germania, il Belgio e l’Olanda, ma anche la Spagna non è da meno: penso che in questi paesi si siano sviluppati dei settori giovanili veramente formidabili. Noi italiani dovremmo capire che la strada giusta si trova con l’equilibrio tra i risultati e la formazione dei calciatori; serve più pazienza e attenzione alla tecnica, non solo al fisico. Inoltre non bisogna affrettarne la crescita. Solo così li valorizzeremo. Infine bisogna puntare sugli italiani, perché oggi si preferisce prendere giocatori già pronti dall’estero piuttosto che spendere qualche anno per formare i nostri talenti, che non mancano, anzi.


Per quanto mi riguarda voglio continuare a stare con i ragazzi, perché con loro mi sento ancora giovane. Spero che la prima squadra possa raggiungere una salvezza tranquilla e che le nostre squadre giovanili, come tutto il Settore, possano continuare su questa linea, crescendo e migliorando ancora; vogliamo continuare ad essere quel punto di riferimento che spinge i genitori a venire da noi.