Da De Luca ai 6 under su 11 di domenica. Giovani, varesini, talenti: Betti è il maestro

Il Varese ha già in casa il mister perfetto: dategli i giovani migliori, e vincerà con quelli. Parla la sua storia

Il futuro si scrive con i giovani. E ai giovani, per crescere, serve un punto di riferimento, un maestro, un fratello maggiore, un padre. Bisogna saper riconoscere il talento, poi avere capacità, predisposizione e volontà di insegnare e motivare. Trovare profili del genere non è facile. Ma, per fortuna, il Varese non ha bisogno di mettersi a cercare: ce l’ha già in casa…

Sì, certo: è Stefano Bettinelli. Che domenica, contro la Bustese, ha chiuso la partita con 6 under: Pissardo in porta (classe ’98), Talarico e Bonanni sugli esterni (’97), Vingiano (’96) e Zazzi (’97) in mezzo al campo, Lercara (’96) nel reparto offensivo. Non è stato della partita Benucci (’98), ma le sue occasioni sono pronte ad arrivare, e in rosa ci sono anche Granzotto (’98), nel giro della Rappresentativa di serie D, e Cusinato (’97). Giocatori che hanno già dimostrato parte del loro potenziale e che ne hanno altrettanto, o forse di più, ancora da dimostrare. Ripercorrendo le tracce lasciate dai tanti talenti che sono cresciuti e maturati – calcisticamente e umanamente – sotto la guida di Bettinelli per poi spiccare il volo. Di chi parliamo? Facciamo un salto nel passato. E vediamo cosa potrebbe riservarci il futuro.

Il cuore di Bettinelli si è colorato di biancorosso tanti anni fa. Prima da giocatore; poi, appunto, da allenatore. Partiamo dalla Berretti della stagione 2005-2006: chi c’era in quella squadra? Facile: il capitano,
, classe 1998. 32 presenze in C2 col Varese, 90 in 4 anni di B all’Albinoleffe, poi il ritorno in serie B a Varese, l’Eccellenza dell’anno scorso, la serie D di quest’anno.

Insieme a lui in quella Berretti diverse apparizioni anche per un giocatore che quest’anno avrebbe potuto vestire la maglia biancorossa (e in molti rimpiangono il suo mancato arrivo nel centrocampo biancorosso):

, regista del ’90, oggi alla Pro Patria.

Un salto in avanti, di una stagione soltanto. Allievi Regionali Professionisti, in rosa c’è un attaccante classe 1991, piccolino, fastidioso, spietato sotto porta: lo chiamano “la zanzara”, si chiama

. Un figlio prediletto del Sacro Monte, cresciuto tra gli Allievi, esploso in Primavera, consacrato in Prima squadra: indimenticabile la sua stagione con Devis Mangia tra i “piccoli” e Beppe Sannino tra i “grandi”, poi la successiva agli ordini di Rolando Maran. Da lì il passaggio all’Atalanta, al Bari e, ora, al Vicenza. A oggi la zanzara vanta 138 presenze in B e 33 gol, 35 in A con 6 gol e le esperienze in Nazionale under 21.

Tosti, quegli Allievi. Da portare avanti, nei Nazionali. Aggiungendo qualche novità. Stagione 2007-2008: al maestro Bettinelli vengono affidati nuovi talenti da crescere.

, terzino classe ’92: altro eroe della Primavera di Mangia, 22 presenze e un gol nella prima squadra del Varese, poi 73 presenze e 3 gol in serie B (un anno) e in A (3 anni) con il Palermo. Quest’estate il passaggio al Newcastle di Rafa Benitez in serie B inglese.

, attaccante ’92: nell’estate 2008 il passaggio all’Albinoleffe, poi l’acquisto da parte del Milan, che detiene ancora il suo cartellino, oggi è al Carpi dopo un lungo viaggio che lo ha portato tra le altre ad Ascoli, Juve Stabia e Pro Vercelli.

Insieme a loro anche la punta ’92
(Atalanta, Alessandria, Monza, Spal, oggi al Lentigione), il nostro centrocampista ’92
(Albinoleffe, Pro Vercelli, Prato, Varese), il difensore ’92, (Albinoleffe, FeralpiSalò, oggi alla Juve Stabia).

In senso orario da sinistra: Lazaar, Barberis, De Luca, Capezzi. Al centro il maestro Bettinelli

In senso orario da sinistra: Lazaar, Barberis, De Luca, Capezzi. Al centro il maestro Bettinelli

Nella stagione 2008-2009 Bettinelli diventa vice di Carmignani prima e Sannino poi. Torna a guidare e costruire giovani biancorossi nella Primavera stagione 2012-2013: in rosa ci sono i portieri (lo conosciamo…), (Pro Patria, Alessandria) e (Caronnese, Piacenza, Legnano); i difensori (Novara, Pistoiese, Albinoleffe), (Borgosesia), (serie A albanese), (passato quest’estate dal Varese al Mendrisio), (Triestina, Bogliasco, Ascona, oggi alla Bustese); il centrocampista
(campione olimpico universitario nel 2015, oggi all’Inveruno); gli attaccanti
(FeralpiSalò, Varesina, oggi al Borgosesia dove ha segnato 18 gol) e soprattutto quel
(Pescara, proprietario del cartellino, Pro Vercelli, Teramo, Carpi) che domenica era in tribuna contro la Bustese per salutare e ringraziare – portando l’abbraccio anche di Giacomo Beretta – l’allenatore che lo ha lanciato nel grande calcio.

A chiudere, la serie B. Dove mister Bettinelli promosse alcuni giocatori della sua Primavera (Truzzi e Dondoni oltre a Forte, già in rosa), lanciò e permise ad altri talenti di consacrarsi, a partire da quell’
che lui stesso osservò ai tempi del Finale Ligure e di cui approvò l’arrivo alla Primavera biancorossa guidata da Mangia. Barberis che di strada ne ha fatta parecchia, arrivando fino alla serie A con il Crotone. Serie A dove giocherà ancora anche un altro ragazzo che in biancorosso ha lasciato un grande ricordo,
(oggi al Crotone, a giugno andrà alla Sampdoria che lo ha comprato a gennaio e lasciato in Calabria per la fine di questa stagione).

Tanti altri sono i giovani cresciuti e consacrati qui. E ancora di più quelli che il futuro ci può (grazie al lavoro straordinario della scuola calcio e del settore giovanile biancorosso) e deve riservare. Dando loro ciò che serve: un maestro, un fratello maggiore, un padre che sappia credere in loro facendoli crescere, tecnicamente e umanamente. Trovarne, di allenatori così, non è facile. Noi, per fortuna, ce l’abbiamo già.