«Dedicata ai tifosi rimasti a casa. E a chi parlava soltanto di mercato»

Caja è il ritratto della felicità: «Ho detto ai miei ragazzi che si sono guadagnati il rispetto della gente»

Attilio Caja è il ritratto della felicità in sala stampa, come è giusto che sia: «Grandi parole di elogio per i miei giocatori, penso che sia stato veramente il coronamento di tutto il lavoro che è stato fatto fino ad ora. Penso che nel secondo tempo la condizione fisica abbia fatto la differenza, speravamo alla lunga di poter avere il sopravvento a livello fisico nonostante un avversario coriaceo che, essendo un derby, ha lottato fino in fondo. In difesa siamo stati incredibili, tante palle recuperate sulle rimesse. E per gli americani questo tipo di anticipo non è semplice, per questo mi rende orgoglioso».

La dedica è per i tifosi assenti per il divieto: «Dedichiamo questa partita ai nostri tifosi che non erano presenti ma che prima di partire sono venuti a darci forza. Erano dieci anni che Varese non vinceva su questo campo, siamo felici ed entusiasti. Questo risultato ci avvicina alla salvezza, è un passo importantissimo e decisivo. Quindi grazie a tutti i miei giocatori, abbiamo trovato continuità. Anche in tempi non sospetti ho detto che saremmo arrivati: dopo due mesi ci siamo, stiamo facendo ottime cose senza aver aggiunto nessuno al roster. Si sono presi una grande rivincita contro chi diceva che era tutto da rifare, allenatori compresi. Si meritano tutti gli applausi e gli elogi».

Il coach non guarda oltre: «Cominciamo a pensare la salvezza, per il resto ci sarà tempo. È un grande momento per noi, ai miei ragazzi ho detto: “Vi siete presi il rispetto della gente, avete fatto cambiare opinione a tutti quanti”. Sanno che con questa mentalità possiamo passare tante giornate felici». Carlo Recalcati commenta così la sconfitta: «Mi spiace immensamente per i nostri tifosi, che ci tenevano in modo particolare ad una partita di questo genere.

Abbiamo giocato male, subendo la fisicità dei nostri avversari, che si è tramutata in tanti contropiedi ed in tanti rimbalzi, tiri contestati. Hanno lavorato molto bene su Johnson, soprattutto Anosike che lo ha tenuto fuori dai nostri giochi. Hanno messo tantissima intensità, sapevamo che avremmo dovuto affrontarla intensificando la nostra energia. Dobbiamo essere molto realisti e prendere atto della nostra situazione, dobbiamo fare molto di più. È un mese che lavoriamo ma da questo punto di vista si sono visti pochi progressi, dobbiamo convivere con i nostri limiti e cercare di coprirli con soluzioni diverse».