Ennesimo ko per la Pro. Una consolazione: è finita

Calvario - Il Mantova passeggia (0-3) nell’ultima gara allo “Speroni” di questa infinita via crucis dei tigrotti

All’uscita dallo “Speroni”, il ritornello è uno solo: “Meno male che è finita”. Almeno in casa, visto che una delle più sciagurate stagioni della storia della Pro Patria si concluderà ufficialmente domenica prossima con la trasferta a Meda contro il Renate.
L’ultima uscita casalinga è perfettamente in linea con gli orrorifici standard biancoblù: allo “Speroni” il Mantova vince 3-0 (senza neanche fare fatica), infliggendo ai “tigrotti” il venticinquesimo ko, il settimo di fila. Altro che “giocare per l’orgoglio” e “gioie da regalare ai tifosi”. Qui è sempre lo stesso film, nonostante il cambio di modulo (ieri è stato sperimentato il 3-4-3).

Il risultato rispecchia la prestazione di sconcertante modestia degli uomini di Alvardi-Mastropasqua, per giunta privi (tra gli altri) dello squalificato Santana e dell’infortunato Ferri. Per il Mantova è stata una passeggiata: i biancorossi hanno chiuso la pratica già nel primo tempo, per poi arrotondare il risultato nella ripresa. I tre gol sono peraltro le sole tre cose degne di nota dell’intera partita, giocata nel solito “Speroni” spettrale. E allora descriviamoli. I biancorossi la sbloccano già al 14’ con l’ex varesino Tripoli, che corona una rapida triangolazione con Marchi (a difesa biancoblù in versione presepe) trafiggendo La Gorga. Bella l’esultanza dei virgiliani, che mostrano la maglia di Trainotti, recentemente infortunatosi in maniera grave ai legamenti.
Il raddoppio poco la mezz’ora: Raggio Garibaldi imbecca Zammarini che entra in area dalla destra e, indisturbato, supera La Gorga con un tocco felpato.

Si va al riposo sulle note dell’invito “Andate a lavorare” intonato dai tifosi bustocchi. Nella ripresa, dopo mezz’ora di nichilismo calcistico, c’è da registrare il tris virgiliano con Marchi che, scattato in contropiede, non trova alcuna resistenza e insacca dopo una galoppata solitaria. Fine delle trasmissioni.
L’umore dei tifosi biancoblù è tutto racchiuso nei mugugni alla vista dei tre minuti di recupero decisi dall’arbitro, utili solo ad allungare una penosa agonia. Dopo l’attesissimo triplice fischio,

tutti negli spogliatoi in un clima surreale: ormai la gente non ha neanche più voglia di fischiare. Il preparatore atletico Arrigotti ha invece voglia di andare a battibeccare con i tifosi dei popolari, che non gli riservano un’accoglienza calorosa. Non esultano più di tanto, nonostante il risultato positivo, neppure i pochi tifosi mantovani giunti a Busto “solo per la maglia”, come recita lo striscione esposto nel settore ospiti. I biancoblù escono dal campo a testa bassa, ancora una volta. Domenica prossima a Meda l’ultima tappa di una via crucis infinita.

La Gorga; Douglas, Pisani, Possenti, D’Alessandro (1’ st Filomeno), Coppola, Sampietro, Taino (1’ st Bastone); Marra, Ravasi, S. Vernocchi (33’ st De Vincenzi) (Monzani, Degeri, Guercilena, Manti, Montini, M. Vernocchi, Ferri) All. Alvardi-Mastropasqua.

Bonato; Lo Bue (27’ st Cristini), Scalise, Carini, Scrosta, Sereni; Zammarini, Raggio Garibaldi (33’ st Perpetuini), Gonzi; Marchi, Tripoli (21’ st Caridi) (Pane, Longo, Offin, Del Bar, Beretta, Samb, Maggio) All. Graziani (squalificato Prina).

Boggi di Salerno (Guddo di Palermo, Moraglia di Verona)

Spettatori: 643 (385 abbonati) Ammoniti: Coppola (PP,), Gonzi (M), Lo Bue (M) Calci d’angolo: 4-4