Entusiasmo che travolge. Profumo che coinvolge

Il punto di Gabriele Galassi

La marea colorata di biancorosso travolge anche Settimo Torinese e prosegue il suo cammino, che ha tutto per diventare inarrestabile. Una marea che travolge dal giorno 0 della rinascita, sugli spalti del Franco Ossola e sui campi, campetti, centri sportivi e stadi della Lombardia e, da quest’anno, anche del Piemonte, raggiunti in bus o in macchina, andando a pranzo o tirando dritto per la partita: ma sempre insieme, uniti, un’anima unica con un solo amore e un’infinita

passione. Una marea che ha travolto l’anno scorso l’Eccellenza con una squadra clamorosamente superiore alle rivali, che non si è però accontentata di essere destinata a vincere e ha anzi divorato punti, avversari, record. Una marea che si è resa conto di poter essere dirompente – con la giusta consapevolezza e altrettanta umiltà – se alla qualità aggiunge l’intensità, se alla tecnica affianca il coraggio. Lo può fare col 4-4-2, che in queste due giornate ha dato equilibrio, sostanza e occasioni; ci può riprovare anche con altri moduli, purché si prosegua a giocare sempre con il coltello tra i denti e mai con lo specchio in mano. Questa serie D-ifficile non si può spaccare: bisogna dare il massimo, sempre. Perché l’unica cosa vietata sono i rimpianti. L’obiettivo è raggiungibile solo da un gruppo unito. Un gruppo dove un gol di Piraccini è salutato con la gioia di vedere un compagno sorridere, con l’orgoglio di ammirare un giocatore che ha deciso di tatuarsi la maglia biancorossa addosso, con il pensiero che quella rete conti non come il 3-0 alla Pro Settimo ma come un futuro 1-0 su altri avversari. Dove Calzi segue la squadra dagli spalti, vicino a Bordin – un altro che ha sposato questi colori -, giocando anche lui la partita pur da dietro la rete. Dove ogni volta che guardi fuori dal campo vedi una marea che cresce, gonfia di passione ed entusiasmo. Lo stesso entusiasmo di un gruppo di sognatori innamorati del Varese che sta contagiando il territorio e i suoi imprenditori che, già hanno fatto Ruben Tomella e Aldo Taddeo (sorridenti e felici di scoprire da vicino la famiglia biancorossa, di cui fanno parte, all’aperitivo di sabato organizzato da GaGà), si stanno avvicinando al Franco Ossola e al suo irresistibile profumo di pulito, sano, felice. Che il Varese racconterà ancora, partita dopo partita, trasferta dopo trasferta. In serie D, oggi. Chissà dove, domani.n