«Una sola parola: salvezza»

Riccardo Guffanti, ex dg della Pro Patria, sprona il pubblico tigrotto: «Siete voi la prima risorsa. Non è il momento di tifare contro, solo di remare verso l’unico obiettivo. Io so che ce la faranno»

Per l’ex direttore generale , la Pro Patria ha le possibilità di conquistare la salvezza perché «è una squadra viva e mi sembra che i giocatori abbiano la voglia di salvarsi ed in questo ha contributo anche la soluzione dell’equivoco societario che per mesi ha condizionato il comportamento della squadra».
I giocatori non avevano riferimenti «e questo, a mio avviso – riflette Guffanti – ha condizionato l’andamento di tutta la stagione. I fatti dimostrano che, una volta fatta chiarezza a livello societario, la squadra si è ritrovata, ha avuto un allenatore ed un direttore sportivo come punti di riferimento e non è casuale che siano arrivati anche i risultati». «Se da subito ci fosse stata chiarezza – continua – probabilmente la squadra avrebbe fatto un altro campionato e non sarebbe in fondo. Sarà anche una squadra che non ha livelli tecnici elevati, ma nemmeno bassissimi tanto da essere in fondo alla classifica».

Non si riferisce dunque a tizio o a caio a livello societario, Guffanti, ma proprio all’importanza per i giocatori di avere delle figure con le quali dialogare.
Il presente impone di tirarsi fuori velocemente dalle secche ed il tempo non è molto con sole tre partite contro Cremonese e Monza in casa inframmezzate dalla trasferta di Venezia. Per Guffanti occorre che tutti si stringano attorno alla squadra ed ovviamente il primo messaggio è rivolto ai tifosi.

«Visto che sono stato lì diversi anni come dirigente c’è anche una questione di cuore e vorrei dire ai tifosi di mettere davanti a tutto i colori – l’appello dell’ex direttore generale biancoblù – Loro devono tifare per la Pro Patria e se lo fanno è per la maglia. Non pro o contro Vavassori. E poi, così facendo, toglierebbero degli alibi ai giocatori i quali non potranno mai dire che avevano contro la piazza».
«È troppo importante la salvezza, prima evitando l’ultimo posto e poi con i playout – continua Guffanti – Se fossi lì andrei nei club e dagli ultras a dire loro di essere ancora più calorosi. Salviamoci e poi pensiamo al futuro. Se si retrocede, faremo le nostre giuste critiche».

Per l’ex dg, in ogni caso, la Pro Patria «ce la farà a salvarsi perché, come ho detto, è una squadra viva e poi sta bene fisicamente. Si vede, è lampante. E questo conta molto nel finale di stagione quando ti devi giocare anche gli spareggi. Questo lo dico con la cognizione di chi lavora nel calcio e con il cuore mi auguro che rimanga in Lega Pro».
Ma non è l’unico augurio che Guffanti fa ai tigrotti. «Spero anche che arrivi qualcuno che le dia delle prospettive per gli anni a venire. Ma adesso come adesso occorre solo una cosa: che tutti quelli che vogliono bene alla Pro Patria vadano allo stadio e diano una mano a questi ragazzi. Bisogna conquistare la salvezza. E basta».