Ferraiuolo: «Diawara arma impropria»

Prima della società, è arrivato il giocatore. Tornare a Varese dev’essere davvero una grande gioia per Yakhouba Diawara, visto che ha addirittura anticipato i tempi del comunicato ufficiale del club – che, a dire il vero, si sta ancora facendo attendere – confessando su Twitter tutto il suo entusiasmo per il nuovo approdo a Masnago, dopo l’esperienza di tre stagioni fa.

«I am back» e «Io sono un Varese bianco e rosso»: eccoli i due cinguettii rivelatori, dati in pasto al mondo di internet martedì sera, intorno alla mezzanotte, e poi integrati, ieri pomeriggio, da un ulteriore «I am very happy to be back».

Ora il passo finale tocca, come detto, alla società, che aspetta evidentemente di mettere definitivamente nero su bianco l’intesa già raggiunta con il francese, il quale ha accettato di decurtarsi notevolmente l’ingaggio rispetto alla precedente esperienza varesina ed è quindi pronto a impossessarsi di una maglia da titolare nel quintetto di Gianmarco Pozzecco.

Tutti gli sforzi, ora che l’ala piccola comunitaria è stata individuata, ora sono concentrati sulla guardia statunitense che ancora manca all’appello. La rosa dei candidati è ormai ristretta a pochissimi e selezionatissimi nomi: si tratta in ogni caso di giocatori in grado di offrire il loro apporto non solo da 2 ma anche da play, dato che la dirigenza biancorossa (che ha messo sotto contratto, allo scopo di farlo crescere, il giovane Jacopo Lepri, playmaker 19enne cresciuto in casa) non inserirà nel roster un altro regista puro di supporto al titolare designato, Dawan Robinson.

Il tempo degli annunci (anche riguardo allo sponsor principale, che sarà, secondo le indiscrezioni, Openjobmetis) è ormai vicino, ma intanto le parole, sincere e spontanee, di Diawara, non sono passate inosservate.

«Fa un grande piacere che Kuba abbia espresso tutta la sua voglia di tornare a Varese – commenta il team manager biancorosso, Max Ferraiuolo, che ben conosce ed apprezza, oltre che l’atleta, anche il personaggio Diawara – Io penso che l’esperienza vissuta qui tre anni fa sia stata per lui in assoluto la migliore in Italia: ha lasciato un bel ricordo anche fra il nostro pubblico, per cui ricominciare sarebbe una grande soddisfazione per lui e una gioia per tutti quanti».

Riflessioni – giustamente al condizionale in attesa dell’ufficialità – che la dicono lunga sul valore dell’acquisto che la società si appresta ad annunciare.

«Sul piano umano, “Kuba” è un ragazzo di grande cuore. Basta anche un solo esempio per dimostrarlo: in quella stagione 2011/12 aveva avuto grande attenzione verso i giovani, prendendo sotto la sua ala protettrice l’allora 18enne Nicola Bertoglio, con il quale ogni giorno si presentava in via Manin un’ora prima dell’allenamento, per fare lavoro extra, insieme».

E poi ci sono gli aspetti tecnici, altrettanto importanti e di sicuro impatto sulle partite. «Diawara è dotato di fisicità e atletismo pazzeschi, che ne fanno un giocatore come pochi altri – sottolinea Ferraiuolo – Può giostrare tranquillamente anche da 4, ma è da 3 che diventa, oserei dire, un’arma impropria. Gioca bene vicino a canestro e possiede anche il tiro da tre, pure se marcato, magari da un avversario più grosso di lui, ma più lento».

Il suo grande cuore, il francese, lo mette tutto anche in campo: «Può capitargli di cercare spesso la soluzione personale, ma anche i compagni imparano presto che se lo fa è perché è spinto, sempre e comunque, da grande voglia di fare e grande entusiasmo», conclude Max Ferraiuolo.

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