Francesca Arcelli: «Così racconterò ai miei figli chi era il nonno»

La figlia del Professore scomparso nel 2015 lancia un appello: «Chi l’ha conosciuto, mi scriva»

Francesca è la figlia del dottor Enrico Arcelli, storico medico sportivo scomparso nel giugno del 2015, un visionario, che rivoluzionò il mondo della preparazione atletica in tantissimi sport.

Arcelli è stato il medico sportivo e preparatore del Varese e anche della Ignis Varese, collaborando anche con Moser nell’attacco al record dell’ora, seguendo anche atleti come Alberto Tomba, Manuela di Centa, Stefano Baldini, Maradona, Sara Simeoni, Valentina Vezzali, Alex Zanardi. Ha fatto il professore, ha collaborato con tantissime testate nazionali e ha pubblicato diversi libri.

Da qualche tempo, la figlia Francesca ha iniziato a raccogliere ricordi e testimonianze sul padre, ponendo amici, colleghi e collaboratori del “prof” questa semplice domanda: «Perché alla scienza e allo sport manca il dott Enrico Arcelli?».

Noi abbiamo voluto chiederle il perché di questa iniziativa, che lei ci ha spiegato così: «Innanzitutto, questa idea è nata perché io ho tre figli e volevo che tutti loro avessero la possibilità di conoscere mio papà, il loro nonno, e leggere qualcosa su di lui tra qualche anno. Loro lo hanno conosciuto come nonno e non come figura professionale. Visto che non hanno avuto la possibilità di salutarlo, perché la sua scomparsa è stata una cosa molto improvvisa, ho pensato fosse carino ed interessante raccogliere aneddoti, racconti ed opinioni di persone conosciute a livello italiano ed internazionale che hanno collaborato con mio padre e lo hanno conosciuto a livello professionale».

Qualcosa di personale

E lo scopo di questa iniziativa è molto semplice: «In tanti giustamente si chiedono il motivo di questa mia richiesta. In realtà la mia idea è di tenere tutte queste testimonianze e tutti questi racconti per me, non ho intenzione di renderli pubblici. Perché è una idea che è nata solo ed esclusivamente per i miei figli, per far capire loro che il nonno ha fatto tante cose belle. C’è anche un altro aspetto di questa vicenda che mi piace raccontare: uno dei miei figli dovrà scegliere tra poco la scuola superiore e non sa ancora bene cosa fare. Gli piacerebbe fare lo scientifico, mi ha confidato, e magari continuare studiando medicina proprio come il nonno. Leggendo in futuro ciò che suo nonno ha fatto potrebbe offrirgli un’ispirazione per una eventuale carriera nel mondo della medicina, Chissà».

Un’iniziativa iniziata non da molto, come confessa Francesca: «Ho cominciato a raccogliere testimonianze da poco ma appena ho cominciato ho deciso di chiedere ad alcune persone che conosco da anni. A loro ho chiesto di scrivermi due o tre righe riguardo mio papà, sia a livello lavorativo che umano. É bello sapere anche se manca a livello di scienza e di sport. Mi interessa che i miei figli crescano sapendo chi è stato il loro nonno. Il loro grande nonno».