«Fuori dalla crisi solo con il lavoro. Sottovalutata la Champions»

Toto Bulgheroni sul momentaccio di Varese ultima in classifica: «C’è tempo»

La preoccupazione è legittima perché, al calare del girone di andata del campionato di Serie A, la Pallacanestro Varese naviga in fondo alla classifica e la rotta, al momento, non sembra essere quella giusta, quella che conduce fuori dalla tempesta. Perlomeno per ciò che riguarda i risultati. La sconfitta con Torino è stata una mazzata psicologica pesante che, unita alla vittoria di Cremona a Reggio Emilia, ha inchiodato i biancorossi all’ultimo posto. Lo spettro della retrocessione, discorso mai realmente preso in considerazione viste le premesse iniziali, ora è più preoccupante che mai. Però manca un girone intero, l’avventura europea sta per finire, l’inerzia può essere soverchiata. Ma più che la Champions League, ora nella mente dei tifosi c’è il campionato, e di questo parliamo con Antonio Bulgheroni.

Per prima cosa, personalmente penso più a quello che possiamo fare noi rispetto agli altri. E questa è la prima mia considerazione. Poi è chiaro che il successo di Cremona a Reggio Emilia pesi, sono stati bravi ad approfittare di un loro momento positivo. Abbiamo davanti però l’intero girone di ritorno ed è molto importante rimetterci in carreggiata. Mi auguro che Pelle ed Avramovic possano riprendersi quanto prima e che Campani possa rientrare nel roster. Lavoreremo duro e, come ho già detto più di una volta, conosco solo questa medicina per uscire da un momento negativo: lavoro ed applicazione, miglioramento. Qualcosa si è visto ma non sono arrivate le vittorie che potrebbero aiutare nella fiducia.

A mio abbiamo giocato una partita estremamente rigorosa, però abbiamo pagato purtroppo l’assenza di due lunghi così come anche quella di Avramovic nell’ultimo quarto. Siamo stati battuti nel momento in cui Anosike, con quattro falli da gestire, non ha più potuto marcare White come aveva fatto nel resto della partita, e non avevamo grandi alternative su un giocatore di classe superiore. Dopodiché, concedetemi il termine, abbiamo preso due canestri “ignoranti” da Alibegovic, da dieci metri al 23esimo secondo di attacco. E non può capitare sempre. Inoltre Wright ci ha fatto del male, ha giocato una grande partita, non solo da play ma da realizzatore, cosa che non capita sempre. Nell’ottica di voler vedere qualcosa di estremamente positivo, la squadra ha lanciato dei segnali contro una formazione più forte di noi. Rimane l’amarezza per non aver fatto due punti.

Per noi, in questo caso, sono convinto che la pausa sia assolutamente positiva. Abbiamo bisogno di lavorare insieme e possibilmente senza troppe pressioni, anche se capisco benissimo la preoccupazione di tutti. Che per prima è la nostra. Ma ripeto, secondo me esiste solo la medicina del lavoro e dello stare insieme. Quindi la pausa sarà solo che utile.

Io già l’ho detto una volta, ma lo ribadisco: probabilmente abbiamo commesso un errore di valutazione nel non considerare due aspetti: la Champions League ha delle squadre forti, molto più forti rispetto a quelle incontrate in Fiba Europe Cup. Pensavamo che il roster potesse essere sufficiente, avendo visto quelli avversari è venuto alla luce l’errore di valutazione. L’anno scorso la coppa portò vantaggi su tutta la linea, quest’anno no.

A mio giudizio sì.