Varese, quattro schiaffi e a casa. Ora fuori le palle

I biancorossi vanno in vantaggio poi crollano e lasciano campo libero al Casale: 4-2, un punto in tre partite. La Curva promette sostegno, la società tira le orecchie. Serve reagire: domenica c’è la Pro Sesto

E Casale si conferma la fatale. Fu così il 5 marzo scorso, sconfitta per 2-1 che costò il posto a Baiano, e lo è stata anche ieri. Non è saltata nessuna panchina stavolta, e per fortuna, ma nel Monferrato è suonato il terzo campanello d’allarme di questa stagione, il più sonoro, che non si può ignorare.

Il Varese, dopo la sconfitta di domenica al Franco Ossola nel derby con il Como, esce con le orecchie basse anche dallo Stadio Natale Palli: 4-2 il risultato finale, frutto di 15’ da incubo tra la fine del primo tempo e l’apertura del secondo. Quattro gol concessi in un quarto d’ora di blackout e la partita che scivola via, inesorabilmente, senza che ci siano il coraggio, la voglia, gli attributi e la forza di tenerla in piedi.

Il Varese perde ancora e, dopo tre giornate, è fermo ad un solo punto in classifica. Un solo misero punto. Un Varese statico e stitico, senza mordente, incapace di sfruttare il vantaggio firmato da Repossi in apertura di primo tempo, crollato sotto i colpi di un Casale che non è sembrato irresistibile. Sicuramente più caparbio, quello sì. Qualsiasi sia la motivazione, questo non può e non deve essere il Varese.

La squadra al termine della partita è stata chiamata a gran voce sotto lo spicchio di tribuna occupato dai tifosi, con Molinari a “guidare” i compagni nel dialogo con la Curva. Niente contestazione, anzi: la conferma di avere il loro sostegno. Chissà che serva a qualcosa.

La spiegazione migliore del tracollo la dà Salvatore Iacolino a caldo, poco dopo il triplice fischio finale: «Sono mancate le palle, e le palle purtroppo non si allenano: o le hai, o non le hai». Fine. Non ci sono grosse spiegazioni tecniche da fare, non è una questione tattica né tantomeno di modulo (la formazione è stata sbagliata, quello sì, e lo ha ammesso lo stesso mister pur in maniera discutibile).

È stato a dir poco disarmante assistere ai primi 15’ della ripresa del Varese, una resa inesorabile: tre gol subiti, avversari sempre primi sul pallone e liberi di inserirsi in ogni zona del campo. A nulla sono serviti i cambi di Iac, nonostante nel buio generale ci sia stato l’ottimo impatto di Lercara, l’unico a metterci un po’ di garra nel finale, sperando nell’insperabile. Salvare il mondo da solo è impossibile, purtroppo.

E sì, Bizzi ha sbagliato ancora sul gol del 2-1 e del 4-1, ma nelle tenebre di questo infausto turno infrasettimanale, è parso il minore dei problemi. O quasi.

Come detto, era stato il Varese a passare in vantaggio con il bel diagonale al 17’ di Repossi, uno dei migliori, ad interrompere un abbrivio di partita in cui era stato il Casale a convincere di più.

A cavallo tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo, il Varese ha alzato bandiera bianca: al 43’ il pareggio di Marianini, puntuale a ribadire in rete un colpo di testa di Cappai finito sul palo. Un gol pressoché identico a quello subito a Borgaro: il Varese che dorme sulla respinta e l’avversario che banchetta.

Al rientro in campo, “vedo nero”: dopo due minuti Bizzi la combina grossa lasciandosi sfuggire un diagonale per nulla irresistibile di Gavarelli ed è 2-1. Al 7’ Cappai in area entra a contatto con Bruzzone e secondo l’arbitro Collu è calcio di rigore (generoso), che lo stesso Cappai trasforma con freddezza. Finita? Magari.

Al 14’ Bizzi risponde presente su Gavarelli ma, sul secondo tentativo del Casale, abbandona la palla sulla linea di porta e si ostacola col Granzotto nel rinviare, lasciando la strada libera a M’Hamsi per il facile 4-1. L’ingresso di Lercara scuote un po’ il Varese, che accorcia le distanze con Longobardi e si procura altre tre nitide occasioni per segnare, ma è un risveglio tardivo, quando ormai i buoi sono scappati dal recinto.

E ciò che resta è il misero punto in tre partite, la vetta della classifica lontana otto punti e un futuro che pare già scritto: la stagione del Varese sarà ad inseguire, sempre che ci si immetta nel binario giusto per poterlo fare.

A partire da questa domenica quando al Franco Ossola, chiuso ai tifosi dopo gli scontri di Varese-Como, arriverà la Pro Sesto dell’ex Viscomi. Il margine di errore, purtroppo, è già ridotto all’osso.

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al 17’ Repossi (V), al 43’ Marianini (C), al 2’ st Gavarelli (C), al 7’ st Cappai (C) rig., al 13’ st M’Hamsi (C), al 19’ st Longobardi (V). 

(4-4-2) Baldi; Villanova, Cintoi, Marianini, M’Hamsi (dal 38’ st Battista); Fassone (dal 29’ st Vecchierelli), Dansu (dal 33’ st Buglio), Garavelli, Simone; Cappai, Merkaj (dal 34’ st Pavesi). A disposizione: Consol, Giuseppin, Olearo, Draghetti. Allenatore: Massimiliano Mussetti (Ezio Rossi squalificato)

(4-4-2) Bizzi; Careccia (dal 20’ st Fratus), Simonetto, Bruzzone, Granzotto; Palazzolo, Magrin (dal 32’ st Rolando), Zazzi (dal 29’ st Arca), Repossi; Longobardi, Molinari (dal 14’ st Lercara). A disposizione: Frigione, Zecchini, M’Zoughi, Melesi, Monacizzo. Allenatore: Salvatore Iacolino.

Collu di Cagliari (Spano di Empoli e Danese di Trapani)

Spettatori: 400. Angoli: 5-4; fuorigioco: 0-2; tiri (in porta): 13 (12) – 10 (5); falli: 11-14; recupero 0’ e 4’; ammonito: Pavesi (C)