«Già pronti otto acquisti se arrivasse la serie C»

Taddeo e Basile, sempre vicini alla loro squadra

In Val d’Aosta, sempre vicini alla loro squadra, ci sono anche il presidente Aldo Taddeo e il vicepresidente Paolo Basile. I vertici biancorossi fanno la spola tra Varese e Chatillon dove osservano la nascita e i primi passi del gruppo di Salvatore Iacolino, il primo orgoglio dei due soci: «Vive davvero di pane e calcio: parlarne con lui, e ascoltare le storie della sua carriera è bellissimo».

Un orgoglio, il mister; e con lui anche il dg Diego Foresti e la segretaria generale Enrica Bianchi, che hanno sposato «il nostro progetto di fare una bella società, un ambiente sano, che ha voglia di riportare Varese e il Varese dove meritano. Avere la fiducia di professionisti come loro è per noi molto importante». Una struttura di alto profilo per un sogno ancora vivo altrettanto grande: la Serie C. Il termine per presentare la domanda di ripescaggio è

domani (oggi, ndr), ore 13. Taddeo fa il punto sull’argomento: «Ci sono le ultime trattative aperte. Purtroppo è poco il tempo che abbiamo avuto a disposizione: ci proviamo fino in fondo, per la città e per i tifosi. Non è un caso che abbiamo lavorato per costruire una squadra ibrida, in grado di giocare ad alto livello in D ma anche di affrontare la categoria superiore». Il presidente racconta di un piano B «Già pronto: abbiamo degli accordi per otto innesti pronti in caso di salto» ma puntualizza come «la serie C significa aggiungere quasi 800.000 euro di costi rispetto agli attuali». Oggi, dunque, la decisione definitiva. Se il salto tra i professionisti non andasse in porto, l’obiettivo è fissato: «Vogliamo fare una Serie D sana e seria». Il presidente non si tira indietro neppure quando gli viene chiesto di fare chiarezza rispetto alle raccomandate (e telefonate) arrivate in sede da parte di alcuni giocatori dell’anno scorso, che lamentano il mancamento versamento degli ultimi rimborsi: «Ora è una questione d’orgoglio, perché c’era un patto tra noi, ma certe “azioni” sono arrivate prima della data stabilita – dice Taddeo – Questo mi ha fatto male e allora andremo in fondo a questa storia. A fine agosto, comunque, avremo concluso la due diligence e potremo raccontare tutto ciò che è accaduto l’anno scorso».

Ciò che conta ora, per i due proprietari, è la solidità societaria: «Dobbiamo preservare il valore del Varese, allontanando chiunque lo possa danneggiare – dichiara, con fermezza, Taddeo – Se si vuole un vivaio prolifico e una platea importante dove valorizzare i nostri gioielli, allora bisogna preservare la società. Quando accaduto nel passato si sta chiudendo, noi abbiamo fatto un investimento importante e dobbiamo difenderlo: continueremo a fare i fatti e, al momento giusto, li comunicheremo. Un nuovo corso, con un nuovo stile aziendale».

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