Giro d’Italia, le escluse si fanno sentire. Richiesto l’intervento della Federazione

Dopo la mancata ammissione all’edizione del centenario decisa da Rcs, Nippo Fantini e Androni si rivolgono al presidente Di Rocco

La questione delle wild card, ossia gli inviti delle formazioni al prossimo Giro d’Italia, ha fatto discutere, e anche noi ne abbiamo parlato. Le due escluse eccellenti, la Nippo Fantini De Rosa e l’Androni Giocattoli, hanno deciso di non arrendersi alla decisione controversa di Rcs Sport. Entrambe le formazioni hanno dunque richiesto l’intervento della Federciclismo Italiana del neo ri-eletto presidente Renato Di Rocco (quarto mandato) per cercare una soluzione a questa esclusione dal Giro. Gianni Savio, direttore sportivo dell’Androni Giocattoli, al rientro dal Venezuela dove ora è impegnato nella Vuelta Tachira, indirà una conferenza stampa dove spiegherà i motivi per cui il suo team contesta la decisione.

Nel frattempo si è però mobilitato per sollecitare un intervento della Federazione, chiedendo la riduzione del numero di corridori per ogni squadra, in modo da permettere l’ingresso dei due team al momento esclusi. Sono infatti nove i corridori che ogni squadra può attualmente schierare. La richiesta di Savio però è di due wild card e coinvolge la sua Androni ma anche la Nippo, «per evitare “lotta fratricida” che porterebbe comunque alla fine di una delle due formazioni italiane, quella esclusa».

In questa direzione si è mossa anche la Nippo stessa, con una richiesta ufficiale in questi termini: «Chiediamo alla Federazione Ciclistica Italiana di intervenire, a supporto di RCS, per chiedere una deroga all’UCI ed allargare il numero delle Wild Card, come fatto nel 2011 per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Reputiamo necessario un intervento forte per salvaguardare il ciclismo italiano e dare un’opportunità in più ad un team di matrice tricolore per il Giro100, il Giro che più di ogni altro unirà l’Italia e porterà il made in Italy nel mondo. I team italiani sono sponsorizzati da molte aziende italiane, simbolo del Made in Italy, meritano di essere valorizzate nell’evento nazional -popolare più importante, alla sua 100a edizione». La questione potrebbe dunque riaprirsi.