Gli interpreti possono fare la differenza. La testa di più

Il punto di Gabriele Galassi

15 gennaio 2017, Carate Brianza, ore 14.29: la Folgore Caratese sfila verso il centro del campo al fianco di un Varese reduce da una dolorosa sconfitta, scivolato di nuovo in terza posizione, preoccupato da un ko che ha riportato in corsa un avversario che si preferiva tenere alla larga dai piani alti, convinto a dover intervenire (ancora) sul mercato per un ulteriore innesto in zona gol. Ore 14.30: il Varese con la bava alla bocca, quello che Baiano vuole,

chiede e sa di poter ottenere, apre i 45’ migliori della stagione. Per i caratesi c’è poco da fare: la manovra biancorossa scorre fluida, semplice e incisiva, il pressing permette il recupero dei pochi palloni persi (persi per voglia di fare, non per timore di sbagliare), arrivano vantaggio e raddoppio che scaldano il cuore e allargano il sorriso dei tifosi, divisi tra tribuna e settore ospiti ma uniti nel godere di una prestazione maiuscola. Questione di interpreti? In parte, sì: Moretti è apparso ben assortito con Giovio (che, va detto, è sembrato stare meglio rispetto a sette giorni prima), ha dato riferimenti per la costruzione palla a terra e portato un pressing alto ed efficace per il recupero rapido del pallone da parte di centrocampisti e difensori; Becchio, straripante, ha messo energia e muscoli dal primo minuto sulla fascia, conquistata e tenuta in scacco fino in fondo; Vingiano si è sempre messo “in luce” (nel senso di raggiungibile) per gli scarichi dei compagni, permettendo così di tenere il pallino e fare meno fatica (perché si fa meno fatica a far correre la palla che a rincorrerla) del solito. Questione solo di interpreti? No. Domenica si è vista una squadra convinta dei propri mezzi, che restano superiori a quelli della stragrande maggioranza degli avversari; una squadra affamata come la vuole Baiano, che solo così può sprigionare i mezzi superiori di cui sopra; soprattutto, e in definitiva, una squadra “libera” mentalmente, più serena, tranquilla. Che si è già vista altre volte e in quelle occasioni ha brillato. Che si è già vista altre volte, e sempre lontano da casa. È un caso? Forse. Non è un caso? Vediamo: al Franco Ossola è in arrivo l’Inveruno. All’andata fu 0-1 per i biancorossi, segnato da Becchio nel finale di una partita soffertissima (ve lo ricordate il satanasso Repossi, vero?). Domenica è una prova di maturità: per vincerla serve testa, quella giusta. La stessa delle 14.30 del 15 gennaio 2017, a Carate Brianza.