«Ho scelto il Varese. E lo farei ancora. Giocando per la squadra il gol arriva»

Niccolò Gucci non ha ancora segnato in maglia biancorossa: «Ma più lo cerchi, più diventa un’ossessione»

«Più cerchi il gol, più diventa un’ossessione». Niccolò Gucci cerca di non pensarci, o quantomeno di non farlo diventare un problema più grosso di quello che realmente è. La realtà è che l’impatto del centravanti toscano nel mondo del Varese è stato più complesso e meno prorompente del previsto. Ha rinunciato ad un contratto da professionista in Lega Pro per sposare la causa biancorossa, ma finora le cose non sono andate come sperava lui e come sperava tutto il popolo del Varese. Poco male, perché mancano ancora otto partite e la storia può cambiare, di pagine da riempire ancora ce ne sono diverse e tanto vale mettere da parte la delusione per cercare di dare una sterzata importante.


Assolutamente no, e se potessi tornare indietro la rifarei. È chiaro che avrei voluto fare meglio e finora è andata in questo modo qui. Per fortuna però non è finito nulla e me la voglio giocare al massimo fino alla fine. Però ripeto, tornassi indietro direi nuovamente sì al Varese.

Mi aspettavo, non per presunzione, di fare meglio. Poi varie situazioni personali mi hanno portato a fare prestazioni un po’ così. Però devo solo continuare a lavorare perché so cosa posso dare per aiutare la squadra a raggiungere l’obiettivo comune.


Da attaccante so che il gol se non è la vita, poco ci manca. Io però ho sempre cercato negli anni passati di privilegiare la prestazione al servizio della squadra, e il gol arrivava di conseguenza. Così cerco di viverla ora, so e credo fermamente che prima venga la prestazione e il lavoro per la squadra, poi il gol. Perché se lo cerchi con troppa insistenza e non lo trovi, poi diventa un’ossessione.


In campo come detto non ho fatto benissimo, mente fuori mi sono ambientato. Ci è voluto un po’ di tempo, lo ammetto, anche per il modo in cui sono fatto. Ma questi giorni iniziali mi sono serviti per ambientarmi al meglio con la squadra e con l’ambiente; ora sto bene.


Adesso noi stiamo pensando a domenica, che è in assoluto la partita più importante. Poi penseremo a mercoledì, e successivamente metteremo nel mirino la prossima domenica. C’è ancora un mese e mezzo di campionato, lo dice il calendario. Niente è deciso, niente è già scritto: noi però dobbiamo pensare a preparare e a vincere la partita con la Pro Sesto, ora la più importante in assoluto.


Avevo visto qualche partita del suo Varese in Serie B ma personalmente non lo conoscevo: mi è parso un allenatore molto motivato e preparato per questo rush finale. Ci sta portando alla partita di Sesto San Giovanni nel migliore dei modi e noi tutti lo seguiamo, come seguivamo prima Baiano. Ha altre idee ed altri metodi, però ci siamo, siamo tutti convinti.


Ho quasi sempre giocato a due punte e poi, sembrerà una banalità, ma in partite così i moduli lasciano il tempo che trovano. Ci sono altri concetti ed altri atteggiamenti che sono più determinanti in una squadra. Da quanto ho visto in questi dieci giorni, i concetti del mister Bettinelli mi piacciono, li sento molto adatti a me.