Il calcio è solo della gente Voi volete Tavecchio o no?

Qualcuno, in un universo ultraconformista come quello del calcio italiano, ha provato a lanciare il sasso, nel tentativo di infrangere il sottile strato di silenziosa unanimità. Ma il pallone è e resta innanzitutto patrimonio di coloro che lo amano, per questo chiediamo a voi, lettori e tifosi, di dire la vostra sul caso Tavecchio e sul processo di rifondazione di cui l’intero sistema ha un bisogno estremo, dopo il fallimento mondiale che ha spinto il commissario tecnico, Cesare Prandelli, e il presidente della Figc, Giancarlo Abete, a uscire di scena rassegnando le dimissioni.

Vi mettiamo a disposizione la nostra mail ([email protected]), la nostra pagina
Facebook per i commenti in bacheca e agli articoli e un hashtag Twitter (#notavecchio), perché riteniamo essenziale che l’opinione della gente abbia un peso in questa vicenda, vitale per il futuro del calcio italiano.

È giusto proseguire, nonostante tutto, nella strada che le varie Leghe sembrano aver intrapreso, scegliendo come proprio candidato il 71enne numero uno del settore Dilettanti, malgrado la sua infelice uscita sugli extracomunitari, che ha suscitato un polverone internazionale? Il dibattito infuria da giorni anche con l’intervento di istituzioni europee e mondiali, ma senza alcuna retromarcia da parte del diretto interessato, deciso ad andare fino in fondo in vista del Consiglio federale del prossimo 11 agosto. Juve e Roma avevano già votato contro la candidatura di Tavecchio durante l’assemblea della Lega di Serie A del 24 luglio scorso. Il giorno dopo, venerdì 25, era stato lo stesso Tavecchio ad assestare un duro colpo alla propria campagna elettorale, lasciandosi andare, durante un intervento all’assemblea della Lega Nazionale Dilettanti, all’ormai celebre – suo malgrado – frase su «Opti Pobà, che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio».

Dell’altro ieri la richiesta di chiarimenti avanzata dalla Fifa alla Figc, mentre qualche altro presidente cominciava nel frattempo a fare marcia indietro, rispetto all’indicazione di Tavecchio avanzata pochi giorni prima, e l’altro candidato Demetrio Albertini, spinto dalle associazioni calciatori e allenatori, metteva in evidenza le difficoltà a livello internazionale create dall’uscita del rivale. Con l’ipotesi o forse lo spettro del commissariamento che resta sullo sfondo, se non si giungerà a un accordo. Ma prima del voto decisivo, vogliamo contribuire a raccogliere opinioni che devono avere un peso: le vostre.

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