Il Leicester è campione. Azzalin re d’Inghilterra

Il sogno è realtà - Il Chelsea ferma il Tottenham: sir Ranieri, la Premier è vostra

I miracoli sono sogni che diventano realtà. Il Leicester del varesino Andrea Azzalin, preparatore atletico di Claudio Ranieri, è campione d’Inghilterra: le foxes ce l’hanno fatta, realizzando qualcosa di incredibile, un’impresa che oltremanica è stata battezzata come “la più bella favola sportiva inglese di sempre”. La matematica vittoria della Premier League per le volpi di Leicester è arrivata dopo il pareggio per 2-2 nel derby londinese tra Chelsea e Tottenham che tutta Varese (insieme al mondo intero) ha seguito col fiato sospeso, pronta a festeggiare e celebrare un miracolo meraviglioso e inaspettato, commovente e (forse) irripetibile.

È la vittoria di Davide contro Golia (e non uno solo: dietro al Leicester ci sono vere e proprie armate, costruite con grandi risorse, infarcite di campioni, create e abituate a vincere in Inghilterra e non solo) e soprattutto è la vittoria di un meraviglioso allenatore che ha sempre messo davanti i fatti alle parole, lo stile ai colpi bassi, la professionalità all’immagine, le emozioni alle fredde logiche del calcio di alto livello.

Un allenatore che ha saputo ridere, divertirsi e commuoversi, spingendo i suoi ragazzi – un gruppo di signori nessuno del pallone – a dare sempre il meglio, partita dopo partita, umili e felici di impegnarsi al massimo, riuscendo così a esprimersi ben oltre le proprie possibilità: un gruppo che ha sommato le forze e le qualità dei singoli e le ha moltiplicate per 10, 100, 1000 volte. Un allenatore che in tanti già stimavano ma che ora tutto il mondo ama e le cui parole al termine di ogni gara, man mano che il sogno si trasformava in realtà, sono un manifesto da appendere in tutti i luoghi di sport: «Diamo tutto, fino in fondo. Se poi gli altri saranno più bravi di noi, gli faremo i complimenti»: chapeau, sir Claudio.

E, insieme a Ranieri, è la vittoria del “nostro” Andrea Azzalin, partito da Varese con serietà, professionalità e umiltà, con gioia, passione e un cuore enorme. Che si è conquistato con impegno, etica e coraggio il sogno che oggi festeggia, ricordandosi da dove è partito per realizzarlo e i sacrifici che ci sono voluti per raggiungerlo. Che non ha dimenticato il suo Varese, da dove è iniziata questa strepitosa cavalcata che l’ha portato fino al trono d’Inghilterra,

e di cui chiede ogni volta che può, felice di vederlo tornare grande e, chissà, un giorno anche di riabbracciarlo. Che, insieme alla sua Erika, ha condiviso con gli amici questa meravigliosa avventura, con una telefonata, un sms, un caffè in Italia nei giorni di riposo, un weekend ospiti in Inghilterra, un like su Facebook, un colpo d’occhio al giornale, una visita in redazione. Che, insieme a mister Ranieri e a questi (ora) leggendari giocatori, ci ha insegnato che nulla è impossibile e, soprattutto, ci ha ricordato ancora una volta la cosa più bella del mondo: non bisogna mai smettere di sognare.