Il piccolo Varese è sempre grande

Dalla salvezza con Soldo senza una lira all’Eccellenza, quando siamo alle corde diamo il meglio

In B come in Eccellenza: così vive il Varese a una settimana dalla sfida di Coppa Italia che andrà in scena martedì in casa della Lazio e che sta in mezzo alle due gare casalinghe consecutive con Vicenza ed Entella. I biancorossi si allenano come dieci anni fa, quando avevano dovuto lasciare il calcio professionistico per ripartire dall’Eccellenza e – proprio come ora – erano un lusso le palestre e i campi di allenamento. Ieri pomeriggio i giocatori di Stefano Bettinelli () sono stati commoventi nel non lamentarsi sul terreno del Malnate, pieno di buche e impiegato per gli impegni ufficiali di una squadra di Terza Categoria.

Chi non riesce a capire che cos’è il Varese dovrebbe darsi una mossa e andare a Malnate per vedere una squadra che sa di non poter mai lamentarsi ma di dover proseguire sempre dritto per la sua strada. Proprio come facevano i biancorossi di Beppe Sannino negli anni della scalata dalla Seconda divisione alla B. Vi ricordate?
Anche all’epoca i limiti imposti da una severa politica di austerity, necessaria a mantenere sano il bilancio e a far quadrare i conti,

erano ben evidenti all’interno del clan varesino. Ma nessuno osava lamentarsi. E, anzi, si faceva fronte comune davanti ad ogni piccolo problema o alle contrarietà che si presentavano lungo il cammino quando, ad esempio, capitava di allenarsi su campi dove l’erba era così alta da arrivare sopra le caviglie. Ma tutti correvano e correvano forte: i ragazzi di Sannino, oltre che con le gambe, sapevano correre, prima di tutto, con il cuore.

Lo stesso accadeva quando la serie B era solo il fantasma di un passato appena perduto impossibile da riportare in vita e andare a vedere il Varese rimaneva, comunque, la ragione di un’unica fede.
Nella stagione del primo fallimento societario – 1987-1988 – Carlo Soldo e i suoi ragazzi non avevano nessuna certezza – neppure quella sacrosanta dello stipendio – eppure non si abbattevano. Anzi, erano dei giganti su tutti i campi, anche davanti alla capolista Venezia, corazzata di Maurizio Zamparini. Il 6 marzo del 1988 all’indimenticabile Roberto Verdicchio era bastato un solo minuto per portare in vantaggio il Varese in laguna. Pensate che Zamparini, arrivato in ritardo allo stadio, si era perso il gol e, appena seduto in tribuna, aveva esclamato: «Facciamo subito il pari e poi ci mettiamo a contare i gol che diamo al Varese, io dico cinque». La frase, custodita nel libro di Natale Cogliati «Vincere è bello», cadrà invece nel vuoto perché il Venezia riuscirà solo a pareggiare. Avremmo voluto ricordare questa partita insieme a uno dei protagonisti in campo quel giorno e cioè Giovanni Lopez, colonna indimenticabile con le sue 104 presenze in biancorosso. Ma all’ex tecnico del Vicenza, a cui è subentrato Pasquale Marino e che è pure un ex della Lazio, non è consentito parlare perché è ancora un tesserato della squadra veneta.

Sabato al Franco Ossola arriva proprio il Vicenza, in cui giocano ben cinque ex: i difensori Alessandro Camisa, Giuseppe Figliomeni, Matteo Gentili, Lorenzo Laverone, e il centrocampista Federico Moretti. Fra questi, il giocatore che ha lasciato di più il segno a Varese è Camisa, che ha collezionato in tutto 116 presenze in biancorosso (98 in campionato), conquistando le due promozioni consecutive dalla Seconda divisione alla Serie B (2008-2009 e 2009-2010).
L’impegno che spetta alla squadra di Bettinelli non è dunque semplice ma la tradizione lascia ben sperare. In campionato il Vicenza ha vinto una sola volta al Franco Ossola, nella serie A 1965-1966 con una doppietta di Luis Vinicio, autore del 2-0 esterno firmato il 24 ottobre del 1965. I veneti avevano raccolto lo stesso risultato nelle finali per la promozione in B del 1940, in occasione della gara di andata che si era giocata il 9 giugno a Masnago, mentre il 22 dicembre del 1965 avevano battuto 1-0 il Varese ai supplementari, in un turno di Coppa Italia. Il Varese farà di tutto per salvaguardare il proprio bunker e come sempre getterà il cuore oltre l’ostacolo, come accadeva ai tempi dell’Eccellenza.