Il Pontisola affonda la Pro Patria

Pomeriggio da dimenticare per i tigrotti: sonoro 3-0 in trasferta. E domenica prossima c’è il Seregno

Il Pontisola gonfia i muscoli e la Pro Patria finisce al tappeto. Per l’undici di Roberto Bonazzi si tratta del primo freno a mano tirato lontano dal campo amico. I bergamaschi hanno avuto in Ruggeri l’uomo della provvidenza in grado di perforare per due volte la porta biancoceleste e portando a quattro le sue marcature stagionali. Giornata davvero da dimenticare per la pattuglia bustese che pure contro il Ciliverghe Mazzano aveva dato segni di brio.

Al 10’ l’undici di Ponte San Pietro comincia a mettere il suo primo autografo sulla sfida: la calligrafia sottoforma di rete che la mette Romanici che sfrutta uno svarione di Ferraro e infila con un tapin la porta di Gionta. Al 16’ Ruggeri vorrebbe tanto raggiungere il compagno di squadra nel tabellino dei marcatori ma la sua conclusione non fa rima con precisione. Ruggeri ci riprova al 18’ ma Gionta è bravo a deviare la sfera in calcio d’angolo. Al 30’ la Pro Patria dà un segno di vita con una punizione ben concepita da Ferraro, Pennesi gli manda però a monte i sogni di gloria. E poi a fine frazione ci si mette anche la jella quando nega a Santic la gioia della rete facendogli trovare tra il suo desiderio di esultare e la realtà l’interferenza del palo. Nella ripresa i padroni di casa, che nella seconda parte della prima frazione avevano accusato un calo, ripartono come meglio non potrebbero e mettono tra loro e i biancocelesti un’ulteriore incollatura; la firma la mette Ruggeri con una conclusione dalla corta distanza che Gionta non riesce a neutralizzare. Al 31’ la Pro Patria prova a riaprire i giochi con un diagonale di Disabato ma Pennesi è ben appostato e gli fa capire che non è tempo per far festa. E lo fa capire al 36’ anche a Cappai, anch’egli iscrittosi al tentato tiro al bersaglio verso, per meglio dire, dentro la porta bergamasca. Il Pontisola pensa allora di applicare al rettangolo di gioco la legge non scritta per cui non vi è il due senza il tre, e incarica di applicare il proverbio alla realtà ancora Ruggeri che proprio nel minuto finale dei tempi regolamentari dà a Gionta un’altra occasione per segnare sul calendario la giornata del 23 ottobre alla voce “da dimenticare”. La pattuglia di Bonazzi deve quindi incartare una sconfitta piuttosto indigesta e l’imperativo, a questo punto, è di mandarla al macero al più presto tra sette giorni. Anche se il compito non sarà proprio come disegnare una o con un bicchiere perché allo “Speroni” arriverà il pimpante Seregno, che porta in dotazione l’affermazione casalinga contro il Caravaggio (2-1) e soprattutto il quarto posto con sedici punti.


Pennesi, Facchinetti, Espinal, Boffelli, Pellegrinelli. Ruggeri, Pedrocchi, Remuzzi, Ferreira Pinto (47’st Vezzani), Romanini (35’st Capelli), Signorelli (40’st Basanisi). A disposizione: Sangalli M., Sangalli D,Anesa, Bonetalli, Carrieri, Brambilla. All.Curioni.


Gionta, Tondini (15’st Scuderi), Ferraro, Garbini, Barzaghi, Pedone, Santic, Andreasson (11’st Arrigoni). Disabato, Bortoluz, Cappai. A disposizione: Monzani, Angioletti, Zaro, De Vincenzi, Piras, Becerri, Casiraghi. All.Bonazzi.

Galipo’ di Firenze (assistenti Mangoni e Camoni).