Il saluto del numero 1 «Cara Varese, ti scrivo…»

Approfitto di questo spazio per poter ringraziare e salutare chi in questi tre anni mi dato tanto sotto tutti i punti di vista: società, compagni, allenatori, tifosi e tutta la città di Varese.

In questi tre anni ho passato momenti belli ad altri un po’ meno. Tutti sono stati intensi, penso di aver dato tanto, anzi ne sono sicuro, e anche se in qualche caso ho ricevuto poco, sono contento perché so di aver dato tutto me stesso sempre.

Ne abbiamo passate di cotte e di crude, abbiamo sfiorato la serie A, l’hanno dopo sfiorato i play off e infine una salvezza che forse vale come uno scudetto .

Ho avuto la fortuna di vivere e condividere questo periodo con ragazzi e compagni di squadra fantastici. Per questo voglio ringraziarli, mi hanno insegnato molto e spero di avergli trasmesso qualcosa. Auguro a tutti loro le migliori fortune sportive.

Di tante cose positive ce n’è stata una negativa, che per me è stata molto pesante. Sono passato per un poco di buono per una cosa che non ho mai fatto. All’interno la versione reale là sapevano tutti, all’esterno nessuno a mai voluto chiarire o voluto sapere la verità, questo forse per comodità oppure per amicizie. Oramai non importa più, è passato e rispetto anche questa vicenda e i protagonisti.

Ringrazio la società del Varese, con il presidente Laurenza in testa, che si è spaccato in quattro per non farci mancare mai niente. Ha messo il cuore e anche se ha commesso degli errori è pronto a migliorare e a mettersi sempre in discussione.

Ringrazio e saluto tutti i componenti della sede dall’ex ad Enzo Montemurro passando al DS Ambrosetti, un grande uomo a cui auguro tanto successi sportivi e anche umani, al nuovo dg D’aniello, ad Andreini, la Paola e la Chicca sempre disponibili.

Saluto l’addetto stampa e amico Michele Marrocco. Marco Bof e il grande Max Vaccaluzzo, senza dimenticare i magazzinieri Aldo e Ale li ringrazio per la loro pazienza. Un pensiero per Sandrino che per il Varese non dorme la notte.

Saluto Fabio e tutti gli inservienti dello stadio sempre precisi e cordiali.

Il grande Luca, esempio di vita sempre pronto a ’carricarti’ prima di una partita.

Saluto Ernesto, grande tifoso sempre pronto a fare qualche chiacchiera purchè si parli di calcio.

Un grande saluto lo voglio fare a un uomo che meriterebbe la statua allo stadio: Marco Caccianiga. Un grande esempio per tutti.

Una statua prima o poi la faranno anche a Silvio Papini un uomo, un amico, che non può vivere senza Varese.

Non per ultimi, un saluto agli ultras del Varese, ragazzi pronti a tutto per la squadra sia nel bene che nel male. Anche a loro auguro le migliori fortune.

Finisco col ringraziare tutta la stampa, dai giornalisti de La Provincia di Varese e de La Prealpina a tutti coloro che lavorano per i siti dell’informazione seguendo la squadra.

Grazie a tutti e… Forza Varese! Sempre!

Walter Bressan

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