«Il Varese nel cuore. Ma sarà battaglia»

L’ex biancorosso Carlo Prelli è vice-allenatore del Gozzano: «Sfida speciale che tutti vogliamo vincere»

Carlo Prelli domenica affronterà il Varese da avversario, dopo aver vestito i colori biancorossi per una vita. Prima da calciatore, poi da allenatore, si è cucito addosso lo stemma del Varese e, lo sappiamo bene, questa è una passione, una malattia che non se ne va via molto facilmente. Anzi, la sua è una distanza che fortifica l’amore. Carlo ora è l’allenatore in seconda del Gozzano, lo scorso anno occupò lo stesso ruolo nel piccolo miracolo del Bellinzago. Domenica si troverà il Varese di fronte, da avversario, e sarà una giornata dal sapore speciale.

Varese è stata la mia mentore da tutti i punti di vista. Lì ho passato la mia gioventù, dai 14 ai 22 anni giocando, e poi altri sette da allenatore delle giovanili. Per me Varese è qualcosa di speciale, difficile anche da spiegare. Sono arrivato ad essere il vice di Antonelli in Primavera, questi colori sono per me un pezzo di cuore. Sento ancora tutti quanti, ad esempio Oscar Verderame che era con me nello staff di Antonelli e che ora è preparatore dei portieri della prima squadra.

Al termine dell’avventura in Primavera, con il fallimento del Varese 1910, ho avuto la possibilità di diventare allenatore in seconda allo Sporting Bellinzago: una grandissima stagione, abbiamo vinto il campionato e siamo arrivati alle semifinali Scudetto. Poi l’evoluzione della storia la conosciamo, l’avete vissuta da vicino anche a Varese. Domenica ritroverò due ragazzi come Vingiano e Rolando che ho allenato l’anno scorso e di cui conservo un gran bel ricordo.

La nostra marcia paradossalmente è iniziata nella sconfitta della gara d’andata a Varese. A dicembre abbiamo cambiato dieci elementi della rosa, e da lì abbiamo ingranato pur perdendo sia con il Varese che con la Caronnese. Nel girone di ritorno abbiamo messo insieme 14 risultati utili consecutivi, una bellissima scalata che si è interrotta con la sconfitta della scorsa giornata con il Borgosesia. È un premio al lavoro che è stato fatto e siamo contenti, adesso siamo a ridosso dei primi e vogliamo lottare fino alla fine per un posto nei playoff. Rinunciare ora sarebbe un peccato, siamo a tre punti e abbiamo il dovere di provarci.

Il Varese ha cambiato molto, da Ramella a Baiano fino a Bettinelli, tre ottimi allenatori ma con modi di interpretare il calcio diversi. La squadra è rimasta, era ottima fin dall’inizio, ha fatto fatica ma è lì a giocarsi il campionato. Penso debba trovare l’alchimia giusta in questo finale, in cui non conta tanto giocar bene quanto vincere, anche solo 1-0. Tutto è possibile adesso, sia per noi che per loro. Sarà una bella battaglia, noi vogliamo vincere e siamo consapevoli di affrontare una squadra che vorrà fare lo stesso.