Il Varese si fa mercoledì. O mai più

Assemblea dei soci per ratificare le dimissioni e tracciare il futuro. Che i tifosi attendono

Ultimo allenamento della stagione fatto, oggi l’amichevole a porte chiuse a Vinovo contro la Primavera della Juventus, poi il rompete le righe della prima squadra. Gli unici a proseguire le attività saranno i ragazzi del settore giovanile e della scuola calcio biancorossa impegnati fino a metà giugno, mentre per i “grandi” la stagione calcistica è conclusa: a loro resta solo attendere i rimborsi mancanti per poi poter ragionare sul futuro, a Varese o da un’altra parte. La promessa della società è arrivata, con i pagamenti previsti per fine maggio (uno stipendio e un terzo di uno saltato) e per fine giugno (ultimo stipendio e ultimo terzo saltato).

Tutto passa dunque nelle mani dei vertici societari. Che devono dare risposte, in tempi il più possibile rapidi, per capire cosa ci sia nel futuro del Varese. Se lo chiedono i tifosi – stufi di battaglie su cifre e colpe della situazione debitoria tutt’ora irrisolta – il cui unico interesse è sapere cosa e come si farà l’anno prossimo: chi sarà il presidente, quali saranno progetti e obiettivi, chi sarà il mister, lo staff e i giocatori.

Per tutto ciò sarà decisiva l’assemblea dei soci, convocata per mercoledì nel tardo pomeriggio: in quell’occasione verranno anzitutto ratificate le dimissioni del presidente Fabio Baraldi – che, arrivato a marzo per un progetto pluriennale, ha lasciato il vertice societario dopo 60 giorni «per scelte di vita e sportive differenti» – e dell’avvocato Beppe Armocida, rappresentante della minoranza nel Consiglio d’Amministrazione costruito a marzo all’avvento di Baraldi. Un CdA in cui, attualmente, sono rimasti il vicepresidente Aldo Taddeo, il general manager Paolo Basile, Franco Colombo e i tifosi Veruschka Guerra e Enea Melchiorri.

Da quell’assemblea dovrebbe uscire il nome del nuovo presidente ma, soprattutto, dovrà uscire il progetto con cui risolvere la situazione attuale e programmare quella futura. Situazione attuale che dovrebbe trovare un po’ di ossigeno grazie a un recente prestito confluito nelle casse della ForVa, la società che gestisce gli aspetti economici e gestionali del Varese di cui controlla l’80% delle quote (le quote di Taddeo e Basile). Programmazione futura che va invece ancora tutta chiarita. Al momento a rincorrersi sono solo voci: si parla sia di vecchi innamoramenti (alcuni consumati, altri no) sia di nuovi imprenditori pronti a portare avanti il progetto Taddeo-Basile.

Qualunque cosa accada, deve accadere in fretta. Non tanto per le iscrizioni ai campionati (quella per la serie D si formalizza ai primi di luglio), quanto per la credibilità del progetto. Sotto con l’assemblea, dunque: i tifosi aspettano novità.